Contro l’Autonomia differenziata opposizioni domani in piazza a Roma. Ci saranno tutti i partiti o quasi, assente il partito di Matteo Renzi. “E’ stata prima organizzata e convocata la manifestazione e poi è stata invitata Italia Viva che – viene osservato – sarebbe una semplice ospite del Pd”
Dopo la Pizzica, dopo il RomaPride, il tempo di ballare è finito. E la politica scenderà in piazza, la politica delle opposizioni. Ci saranno tutti partiti o quasi contro il governo Meloni che vuole la Riforma costituzionale sull’Autonomia differenziata.
Sarà un martedì bollente, per le temperature previste, ma è immaginabile anche che lo sarà per il tono delle dichiarazioni che verranno proferite da Schlein, Conte, Bonelli, Fratoianni. Il Pd, che dopo la felice tornata elettorale delle europee si considera a giusto titolo il perno sul sul quale ricreare l’argine alla maggioranza di destra che guida il Paese, per primo ha lanciato la grande adunata di domani pomeriggio. Appuntamento per tutti in Piazza Santi Apostoli, a partire dalle 17:30.
“Contro la destra che sta spaccando il Paese con lo sciagurato progetto di Autonomia differenziata voluto dalla Lega e trasformando l’Italia nella democrazia del ‘capo’ non basta solo la battaglia parlamentare. Le riforme proposte dalla destra sono un combinato disposto che metterà in difficoltà l’Italia e aumenterà le diseguaglianze. La destra pensa alle riforme invece di affrontare le vere priorità del Paese che sono la disoccupazione, la precarietà, l’aumento dei prezzi, gli stipendi fermi da anni e l’emergenza che questo governo non vuole affrontare mai, quella climatica. La Meloni sta prendendo in giro gli italiani: il premierato non darà maggiore potere di scelta ai cittadini, li costringerà a votare un ‘sovrano’ in una Italia divisa in venti ‘italiette’ dal progetto Calderoli. Alleanza Verdi e Sinistra è contro l’elezione diretta che umilia il Parlamento e riduce i poteri del Presidente della Repubblica ed è contro lo Spacca Italia”. La nota emessa dal senatore De Cristofaro, per Avs parla chiaro. Come è altrettanto chiaro, che la maggioranza punti già domani in Parlamento, a serrare i ranghi e riprendere il percorso legislativo delle due riforme che dividono la politica.
“Il dibattito sulla autonomia è stato portato avanti con molta forza dalla Lega, che poi ha fatto un disegno di legge e l’ha portato in discussione. Forza Italia lo ha profondamente modificato, con la questione molto dibattuta dei Lep: quindi prima parlare di qualsiasi ipotesi di devoluzione o di autonomia di poteri alle regioni, sarà necessario definire dei livelli essenziali di prestazione che devono valere per tutti, da Bolzano a Messina, e finanziarli. Quindi, il dibattito non è più su quell’autonomia che avrebbe spaccato il Paese – quella sì che avrebbe potuto mettere in difficoltà grave il Sud – perché la riforma è stata profondamente modificata”. Così Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Forza Italia e vicecapogruppo vicario dei deputati azzurri. “Occhiuto pone il tema delle materie non Lep, che oggettivamente è residuale rispetto a tutto il monte della proposta, ma lo stiamo affrontando con il ministro Calderoli, che è stato molto attento alle istanze portate avanti da Forza Italia. Presenteremo degli ordini del giorno vincolanti, perché sono questioni che riguardano l’attuazione della legge” ha aggiunto.
E’ dunque Forza Italia, restando sul tema specifico, il vulnus sul quale il Pd tenterà di premere per insinuarsi, per dirla alla maniera di Elly Schlein, in spaccature esistenti ma sopite in seno alla maggioranza del Governo Meloni? “L’Autonomia differenziata è una riforma che non non ha consenso nemmeno del centrodestra, per questo dobbiamo essere pronti al referendum. Una riforma che non serve al Paese, ma lo divide, crea un mega centralismo regionale del quale non c’è bisogno, perché le vere autonomie locali non sono le regioni ma i comuni”. Così invece Matteo Ricci, europarlamentare del Partito Democratico, eletto nella Circoscrizione Centro, in un intervento durante il programma mattutino “Specchio dei tempi”, in onda su Rainews24. “Il territorio più fragile rischia di essere l’italia centrale che viene schiacciata dalla questione settentrionale che riemerge e una meridionale che verrà difesa”, ha sottolineato Ricci. “La mobilitazione deve riguardare tutta l’italia e c’è una parte che più di altri deve lottare per quest riforma, ovvero le Marche, l’Umbria, il Lazio e laToscana, e io mi mobiliterò per quest’area territoriale”, ha concluso.
Insomma domani la piazza dovrebbe prospettarsi piena e partecipata. Ci saranno tutti o quasi i partiti chiamati a raccolta, mancherà quello del senatore ed ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi, “Italia Viva non parteciperà alla manifestazione delle opposizioni di domani pomeriggio a Roma contro l’Autonomia differenziata e il premierato, per essendo l’orientamento del partito guidato da Matteo Renzi contrario a entrambe le riforme. Lo riferiscono all’ANSA alcuni dirigenti di Iv. Se si fosse voluta organizzare una manifestazione unitaria di tutte le opposizioni, viene riferito da Iv, si sarebbe dovuto convocare un incontro con tutti i partiti per decidere insieme la piattaforma, cosa che invece non è stata fatta. E’ stata prima organizzata e convocata la manifestazione e poi è stata invitata Italia Viva che – viene osservato – sarebbe una semplice ospite del Pd.