La nota azienda farmaceutica è stata citata in giudizio da uno degli stati della confederazione perchè avrebbe violato le norme a protezione dei consumatori sulle controindicazioni del siero
Il Kansas ha intentato una causa contro l’azienda farmaceutica Pfizer presso il tribunale della contea di Thomas. Lo stato americano afferma che il produttore farmaceutico, con sede a New York, avrebbe violato il Kansas Consumer Protection Act, non fornendo complete e necessarie informazioni sui possibili effetti collaterali sul vaccino che l’azienda aveva immesso sul mercato per fermare la pandemia da Covid-19.
E’ indubbio che i vaccini, nel corso della storia dell’umanità, hanno salvato innumerevoli vite limitando la diffusione di tante malattie infettive compresa l’ultima pandemia di Covid-19. Ci sono prove evidenti e solide che questi siano sicuri ed efficaci nella stragrande maggioranza dei casi, ma oramai non ci sono neanche più dubbi sul fatto che i vaccini messi in circolazione contro il Covid-19 potevano provocare effetti collaterali che arrivavano a risultare invalidanti se non fatali.
Dopo la dichiarazione della pandemia di Covid-19 a marzo 2020, da parte dell‘Organizzazione Mondiale della Sanità, quasi 7 milioni di persone sono morte a causa della malattia, anche se nei mesi successivi sono state somministrate oltre 13,5 miliardi di dosi di vaccino, circa il 70,6% della popolazione mondiale ha ricevuto almeno una dose. Indubbiamente le dosi somministrate sono riuscite a rallentare se non mutare il virus e farlo tornare sotto controllo, ma è altrettanto indubbio che si sono moltiplicati gli effetti collaterali tra migliaia di persone che avevano ricevuto fino a 3 dosi del siero prodotto dalle case farmaceutiche incaricate. Recenti studi hanno evidenziato come in alcuni dei soggetti sottoposti all’inoculazione siano poi emersi casi di miocardite, pericardite, sindrome di Guillain-Barré, trombosi del seno venoso cerebrale, mielite trasversa, encefalomielite acuta disseminata e altre patologie.
Ora arriva direttamente dal Kansas, uno dei 51 stati che compongono la confederazione degli Stati Uniti, una causa contro la Pfizer, una delle più note case farmaceutiche che hanno immesso sul mercato uno dei vaccini contro la diffusione del Covid-19. La nota azienda farmaceutica infatti è stata citata in giudizio dallo stato americano, perchè avrebbe violato le norme a protezione dei consumatori, rilasciando “dichiarazioni fuorvianti” riguardanti l’efficace del vaccino contro il Covid e l’entità dei possibili effetti collaterali. In una causa intentata presso il tribunale della contea di Thomas, il Kansas ha chiesto un risarcimento pecuniario non meglio specificato. In pratica, secondo lo stato, la Pfizer era a conoscenza fin dal principio che l’efficacia dei vaccini calava rapidamente dopo la somministrazione di una dose, e che questi ultimi non avrebbero fornito una protezione significativa contro le successive varianti del Covid-19. “La Pfizer ha fatto molteplici dichiarazioni fuorvianti per ingannare il pubblico sul suo vaccino, in un momento in cui gli americani avevano bisogno della verità“, ha dichiarato il Procuratore Generale del Kansas Kris Kobach, in un comunicato. In particolare avrebbe nascosto le prove legate al fatto che l’iniezione provocasse reazioni avverse come miocarditi, pericarditi e complicazioni della gravidanza, tra cui l’aborto spontaneo.