Sabatino Durante, agente Fifa e intermediario, in esclusiva ai nostri microfoni: “Mi aspetto un calciomercato molto movimentato”.
Manca ormai sempre meno all’inizio ufficiale della sessione estiva. In attesa del 1° luglio, primo giorno utile per ufficializzare i primi colpi di calciomercato, le trattative proseguono e nei prossimi giorni sono attese delle novità molto importanti.
La nostra redazione ha contattato in esclusiva Sabatino Durante, agente Fifa e uno dei principali intermediari a livello mondiale del calciomercato sudamericano, per commentare con lui le prime voci di questa sessione.
Sabatino Durante, che mercato dobbiamo aspettarci?
“Io credo che ci sono delle squadre che hanno bisogno di spendere. Il Napoli è chiaro che venderà dei big e poi sarà chiamato a rifondare la squadra. Anche il Milan investirà qualcosa. Mentre altre squadre, come per esempio Juventus e Inter, hanno un budget molto basso e, quindi, dovranno vendere per saldare i conti e solo dopo acquistare“.
A proposito di Juventus, il nome in cima alla lista è quello di Douglas Luiz. E’ pronto per la Serie A?
“E’ un ottimo giocatore, poi dipenderà dall’adattamento e dalla squadra. Se non ci saranno problemi, l’inserimento sarà più facile. Il resto sono discorsi che lasciano il tempo che trovano. Per esempio: il Napoli di Spalletti giocava come un orologio svizzero. Poi dopo un anno abbiamo visto come è andata. Bisognerà vedere che squadra farà la Juventus e quanto la società sarà in grado di portare profili adatti al gioco dell’allenatore. Di sicuro ci sono tutte le condizioni per fare bene perché è un ottimo giocatore“.
In casa Napoli tengono banco i casi di Di Lorenzo e Kvaratskhelia. Pugno duro oppure sedersi ad un tavolo e ascoltare i giocatori?
“Il Napoli in passato ha fatto un braccio di ferro e ci ha sbattuto il muso. Mi viene da ridere quando si dice che i partenopei vogliono X per Osimhen o che un giocatore ha un contratto ed è immorale chiedere di andare via. Il prezzo del calciatore lo fa il mercato. Di sicuro è meglio mettersi seduti e portare a casa il massimo possibile perché trattenerlo contro la sua volontà non è mai una buona soluzione“.
Calafiori e Zirkzee sono giocatori da big?
“Perché no. Ripeto ogni calciatore è funzionale ad un sistema di gioco. Poi quando si cambia bisogna tenere conto dell’adattabilità. Zirkzee è sicuramente un attaccante importante, ma ha un suo modo di interpretare il calcio. Si muove molto, aiuta gli esterni. Se una squadra vuole quel tipo di centravanti, allora lo deve prendere”.
Lei è un grande esperto di calcio sudamericano. Ha qualche giocatore da consigliare?
“L’ho già fatto, ma in Italia abbiamo un problema: quello dello slot degli extracomunitari, che ormai è una cosa retrograda. Per esempio l’Inter quando ha preso la prima volta Lukaku, poteva andare in Brasile e portare in Italia Vinicius e Rodrygo ad una cifra inferiore. Ma capisco che in quel momento investire su due ragazzi giovani non era facile perché ti occupavano lo spazio per gli extracomunitari. Sempre i nerazzurri avevano la possibilità di prendere Luis Diaz a soli 9 milioni di euro, invece hanno preferito rinnovare il contratto a Sanchez. Una scelta che è costata molto di più rispetto a quanto speso al Porto per l’attuale attaccante del Liverpool. Un altro giocatore che poteva venire in Italia era Julian Alvarez. Ma non voglio colpevolizzare le squadre italiane. Dico che è arrivato il momento di togliere le barriere degli extracomunitari come fatto in Inghilterra“.