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Cronaca

I cani possono parlare? La ricerca del professore universitario

Published by
Marco Ercole

Un ricercatore ha dato il via a degli studi per dimostrare che anche i cani sono in grado di parlare e avrebbe già fatto una prima scoperta

I social pullulano di video di simpatici animali che cercano di comunicare con i padroni. C’è chi lo fa semplicemente attraverso i propri versi e chi, addirittura, sembra quasi riuscire a parlare la nostra lingua. Immagini divertenti, esilaranti, ma che un ricercatore ha voluto approfondire, incentrando le proprie analisi in particolar modo sui cani. Si tratta di Kenny Zhu professore dell’UT Arlington, un’università pubblica negli Stati Uniti, situata nell’omonima città del Texas. Dedito alla decodifica del linguaggio mistificato del migliore amico dell’uomo, questo ha deciso di non limitarsi all’apparenza e di dimostrare, attraverso i propri studi, che questi hanno realmente la possibilità di parlare.

Un ricercatore vuole dimostrare che i cani parlano (Pixabay) – Notizie.com

Le persone sono affascinate da questo argomento” – ha detto Zhu presentando l’inizio delle sue ricerche – “Mi sono sempre chiesto se abbiano davvero un linguaggio proprio“. Usufruendo di alcun particolari strumenti, ha preso alcuni cani come cavie e sta tentando di tradurre il loro abbaiare. L’obiettivo è quello di ottenere delle trascrizioni fonetiche – o magari addirittura in parole – che potrebbero confermare la propria teoria. Una missione apparentemente impossibile, ma sulla quale è conveniente non esprimersi almeno fino a quando non saranno pubblicati i risultati. La scienza, d’altronde, ha spesso lasciato di stucco i comuni mortali, chissà se anche questa volta non sarà così.

I cani ‘parlano’ lingue diverse

Da giorni Zhu sta svolgendo questo lavoro di raccolta e selezione. Dopo aver registrato vari abbai da diverse fonti, li cataloga. Cerca di evidenziare le differenze tra l’uno e l’altro, aguzzando l’orecchio su ogni minima variazione. Una volta svolta la divisione, elimina i rumori di sottofondo, li riascolta e tenta di catalogarli. Questi vengono poi segmentati come fossero sillabe mediante computer e a ognuna di queste viene assegnato un simbolo, quasi come a voler creare un alfabeto simile al nostro. Una lunga, minuziosa e complicata operazione che permette però di avere più chiaro il materiale che si ha davanti.

I cani ‘parlano’ lingue differenti in base alla zona di provenienza (Pixabay) – Notizie.com

Questa è tutta una ricerca davvero unica” ha detto Zhu, per poi aggiungere: “Non ci sono molte persone che studiano questo genere di cose. Oltre il piacere della scoperta, potrebbe avere come funzione quella di facilitare una migliore comunicazione tra specie diverse e, in definitiva, poter in qualche modo garantire anche una convivenza migliore“. Il progetto è costato circa 483.000 dollari, finanziato da una sovvenzione triennale. Per il momento sono state raccolte circa 10 ore di registrazioni che gli hanno permesso già di fare una prima scoperta, ovvero che i cani, in base alla zona del mondo in cui si trovano, ‘parlano’ diversamente. Si tratta per ora di un primo piccolo passo che, spera, possa portarlo a dimostrare qualcosa di incredibile.

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