Un caso doloroso e triste quello avvenuto lo scorso marzo, quando un padre ha violentato e ucciso la figlia di soli due anni
La pedofilia e la violenza sui minori sono tra i problemi di una società che non può più accettare episodi così drammatici e che deve combatterli quotidianamente. Soprattutto quando questi avvengono anche tra membri della stessa famiglia, che dovrebbe rappresentare per il piccolo o la piccola un guscio protettivo verso i drammi che regnano all’esterno. Eppure, di storie tristi e tragiche la cronaca è piena. Troppo spesso – in una lettura in cui anche ‘solo uno’ è sempre troppo – si leggono notizie di eventi che creano disgusto e terrore tra quei lettori che si imbattono nell’articolo.
Fatti tragici al punto da mettere in discussione l’umanità dello stesso colpevole. Una situazione analoga a quella accaduta di recente in Giappone, dove l’intero Paese è rimasto sconvolto dagli avvenimenti della città di Oita, datati lo scorso marzo. La vittima è una bambina di soli 2 anni, abusata sessualmente al punto da aver perso la vita dopo un’estenuante sofferenza. Uno strazio prolungatasi anche in ospedale dove è stata portata troppo tardi e i medici non sono stati in grado di salvarla. Tutto il popolo giapponese si è stretto intorno alla madre, condannando il marito per un atto osceno e privo di ogni dignità e umanità.
L’arresto del padre
A riportare gli ultimi aggiornamenti della vicenda è la redazione nipponica di NHK. L’uomo in questione è un venticinquenne, che nelle scorse settimane è stato arrestato dalla polizia con molteplici capi di accusa, tra cui omicidio, stupro e pedofilia. Shota Iguchi, questo il suo nome, è il criminale che ha ucciso la propria figlia di soli due anni, Yume Matsunaga, lo scorso 18 marzo. Per motivi ancora ignoti questo ha afferrato la piccola prima stringendola forte al viso e poi mettendole una mano al collo. In quel momento ha iniziato a stringerlo soffocandola e iniziando ad abusare del suo corpo.
Uno scenario disgustoso che è durato fino a quando Yume non ha perso i sensi. In quel momento l’uomo ha chiamato la moglie e insieme l’hanno portata in ospedale. Dopo poche ore, la bambina è morta tra le braccia dei medici che hanno provato di tutto per salvarla. Nella notte il suo corpo è stato sottoposto all’autopsia che ha confermato la morte per soffocamento e ha alimentato i sospetti sull’uomo. Nei giorni seguenti le indagini hanno portato al suo arresto e tutt’ora stanno continuando per verificare se si sia trattato di un caso isolato e se, invece, gli abusi erano quotidiani.