Secondo Bankitalia, il Superbonus e il bonus facciate hanno generato una spesa insostenibile di tre punti di PIL all’anno.
Il Superbonus, introdotto per incentivare la riqualificazione energetica e sismica degli edifici, e il bonus facciate, finalizzato al restauro delle facciate degli edifici, sono stati al centro delle politiche di stimolo economico degli ultimi anni. La misura prevedeva detrazioni fiscali fino al 110% delle spese sostenute per gli interventi di efficientamento energetico e riduzione del rischio sismico. L’obiettivo era duplice: rilanciare il settore edilizio e promuovere la sostenibilità ambientale e la sicurezza degli edifici.
Tuttavia, l’analisi di Bankitalia evidenzia come queste misure abbiano gravemente pesato sul bilancio pubblico. Queste misure, non hanno generato una crescita economica sufficiente a compensare l’aumento del debito. Gli economisti hanno calcolato che solo un quarto degli investimenti ha effettivamente portato a nuovi lavori, mentre il resto sarebbe stato realizzato anche senza incentivi statali, segnalando un uso inefficiente delle risorse pubbliche.
Bankitalia ha presentato un’analisi impietosa sull’impatto economico del Superbonus e del bonus facciate. Misure che tra il 2021 e il 2023 sono costate allo Stato italiano oltre 170 miliardi di euro, pari a circa tre punti di PIL all’anno. Secondo i dati forniti, gli investimenti che sarebbero stati realizzati anche senza incentivi rappresentano un quarto del totale, portando a uno spreco economico stimato in 45 miliardi di euro.
Gli economisti di Bankitalia hanno stimato una perdita netta di 45 miliardi di euro. Gli economisti hanno evidenziato che una parte significativa degli investimenti edilizi incentivati sarebbe stata effettuata anche senza sussidi statali. Questo spreco di risorse pubbliche ha sollevato interrogativi sulla sostenibilità e sull’efficacia di tali incentivi nel lungo periodo.
Il dibattito politico è ora acceso, con alcune forze che chiedono una revisione delle politiche di incentivazione e una maggiore attenzione all’allocazione delle risorse pubbliche. Il rapporto di Bankitalia sarà certamente un elemento chiave nelle discussioni future sulla gestione economica e sulle strategie di rilancio del paese.