Autonomia differenziata, la polemica è rovente: per l’opposizione “l’approvazione è anticostituzionale”

La scorsa notte dopo l’ennesima riunione fiume, tra polemiche e alta tensione, la Camera dei Deputati ha approvato la riforma dell’Autonomia Differenziata

Non si può certo dire che l’attività parlamentare in Italia sia lenta e noiosa. Dopo le recenti polemiche per l’approvazione in Senato del Premierato, la scorsa notte anche l’autonomia differenziata è stata ultimamente al centro del dibattito pubblico in Parlamento. Infatti la Camera dei Deputati ha approvato definitivamente la riforma nonostante le forti tensioni che si sono riscontrate all’interno del Parlamento durante il dibattito. C’è chi sostiene che questa riforma potrebbe aumentare la spesa pubblica, ma c’è anche invece chi crede che porterà a un’Italia più forte e più giusta.

L’esito della votazione a notte fonda – Notizie.com – Ansafoto

 

La legge sull’autonomia differenziata, nota anche come ddl Calderoli, è costituta da 10 articoli in cui si definiscono le modalità con cui le regioni potranno chiedere e ottenere di gestire in proprio alcune delle materie su cui al momento la competenza è dello Stato centrale. Insieme alle competenze, le regioni possono anche trattenere il gettito fiscale, che non sarebbe più distribuito su base nazionale a seconda delle necessità collettive.

Seduta fiume che ha spaccato l’Italia

Con 172 sì, 99 voti contrari e un astenuto, l’Aula di Montecitorio ha licenziato il provvedimento e ora l’Autonomia differenziata delle Regioni è legge. Dopo l’ok del Senato e una lunga maratona notturna alla Camera, è arrivato il secondo e definitivo sì al disegno di legge che comunque non ha mancato di provocare forti tensioni e polemiche tra i partiti di governo e le opposizioni che hanno cercato in tutti i modi di impedire l’approvazione del decreto. Dopo la votazione, arrivata a notte fonda al termine dell’ennesima seduta fiume, è intervenuta in esclusiva ai microfoni di Notizie.com, Vittoria Baldino, deputata del Movimento 5 Stelle. “La cosa più grave è che per fare un regalo alla Lega, la premier Giorgia Meloni in pratica con una legge spacchetta l’Italia, dichiarando che ci sono cittadini che possono avere meno diritti di altri, con un danno enorme anche al nostro sistema sanitario”.

Vogliamo un referendum

L’opposizione non si arrende e dichiara battaglia. “Il Movimento 5 Stelle raccoglierà le firme per indire un referendum perchè questo disastro deve essere fermato con l’aiuto dei cittadini”, continua la deputata che anzi insiste affermando che “il ravvedimento che qualche governatore di centrodestra ha avuto negli ultimi giorni, lascia il tempo che trova, tutti hanno avuto modo di opporsi a questa decisione quando si era in conferenza Stato-Regioni, ma nessuno si è davvero fatto sentire. Chi veramente vuole fare qualche cosa lo dimostri chiedendo l’abrogazione di questa legge in Consiglio regionale, oppure ci aiutino a raccogliere le firme per il referendum”. Qualcuno è arrivato a parlare di secessione dopo l’approvazione di questa Autonomia differenziata. “La Costituzione italiana prevede ulteriori forme di autonomia per le Regioni”, prosegue la Baldino, “ma non dice che debbano essere indiscriminate e consentire maggiore autonomia per 23 materie e oltre 500 funzioni, anzi prima di tutto dice che bisogna garantire i principi di uguaglianza e solidarietà, principi fondamentali del nostro ordinamento giuridico”, conclude la deputata del M5S.

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