Giuseppe Massafra, segretario generale della Cgil di Latina, in esclusiva ai nostri microfoni sulla morte dell’operaio avvenuta nella città laziale nei giorni scorsi.
La tragedia di Satnam Singh ha scosso l’Italia. Il 31enne indiano lunedì 17 maggio stava lavorando in un’azienda agricola nei pressi di Borgo Santa Maria (Latina) quando un macchinario gli ha staccato il braccio. Invece di essere soccorso, la vittima è stata scaricata davanti alla sua abitazione ed è stata la moglie insieme ad altre persone a chiamare il personale medico. Immediato il trasferimento a Roma, ma dopo due giorni la notizia del decesso per le gravi ferite riportate.
Oggi a Roma è andata in scena un tavolo sulla sicurezza sul lavoro al quale hanno partecipato il governatore Rocca, l’assessore al lavoro Schiboni, il direttore della Regione Lazio Ridolfi e i vertici dei sindacati. Al termine di questo vertice ai nostri microfoni è intervenuto Giuseppe Massafra, segretario generale della Cgil di Latina.
Massafra (Cgil Latina): “C’è una preoccupazione”
Segretario Massafra, il datore di lavoro ha attribuito la colpa a Satnam. Vuole replicare a queste parole?
“La cosa si commenta da sola. Un padrone che ha preso un lavoratore scaricandolo davanti casa e poi parla di leggerezza ha davvero dell’incredibile. C’è una gravissima responsabilità per l’utilizzo di manodopera in nero, per aver approfittato di una persona senza permesso di soggiorno. Do una notizia: oggi la moglie è riuscito ad ottenerlo. Ma non possiamo pensare che tutto questo sia conseguenziale o una forma di risarcimento“.
Domani è in programma una manifestazione a Latina. Fratoianni ha assicurato la sua partecipazione. Si aspetta una risposta massiccia dalla politica.
“Sì, il Partito Democratico ha garantito la partecipazione. Ci saranno anche M5s, Sinistra Italia, associazioni e movimento. Vedo che c’è un’attenzione che sta crescendo. Si tratta di uno sciopero del settore dell’agricoltura e poi dalle 17 la manifestazioni davanti alla prefettura“.
Una attenzione che arriva dopo la tragedia. E’ forse questo il problema?
“La preoccupazione più grande è che i riflettori si tengono accesi nel momento della tragedia. Noi in questi giorni siamo stati sommersi da televisioni e giornalisti. Ora il tema è quello di non abbassare l’attenzione e rendere questa indignazione un processo culturale e politico che porta sia a cambiamenti delle norme, ma anche all’applicazione delle regole sulla sicurezza“.
Avete già deciso come aiutare la moglie di Satnam?
“Abbiamo dedicato un conto corrente per la raccolta di contributi. Sono tantissime le persone che hanno comunicato la volontà di partecipare“.
Dalla cittadinanza di Latina è arrivata quindi vicinanza alla famiglia della vittima.
“Le espressioni di indignazione, solidarietà e vicinanza sono state tantissime. Purtroppo, però, c’è un problema: il fenomeno è talmente sistemico che ha acquisto caratteri di una normalizzazione e l’indignazione è frutto della tragedia. Noi dobbiamo rompere il muro di assuefazione e considerare assolutamente anormale quanto successo da contrastare il fenomeno“.