Incredibile: i veneziani non vogliono più stare nella loro città

Una recente ricerca ha portato alla luce alcuni un dati inquietante: i veneziani scappano sempre più spesso dalla propria città ma perchè?

Venezia, la città galleggiante famosa in tutto il mondo per i suoi canali pittoreschi e la ricca storia, si trova di fronte a una sfida unica legata al turismo. Uno studio recente condotto dagli economisti dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e dell’Università di Udine ha rivelato che durante i grandi eventi culturali, molti veneziani preferiscono lasciare temporaneamente la città a causa dell’eccessiva affluenza di turisti.

Incredibile: non vogliono più stare a Venezia
Venezia -Ansa-Notizie.com

L’indagine ha seguito i movimenti delle sim dei cellulari per tutto il 2022, offrendo una panoramica dettagliata su come gli eventi influenzino le dinamiche urbane. È emerso che manifestazioni di grande richiamo come il Carnevale, l’inaugurazione della Biennale e la Mostra del Cinema spingono almeno 400 residenti a cercare rifugio altrove. Al contrario, gli eventi più intimamente legati all’identità culturale della città – quali il Redentore, la Festa della Sensa e le sagre patronali – tendono a trattenere circa 1500 veneziani in più rispetto ai periodici flussi migratori interni.

I veneziani e il problema del sovraffollamento

Il fenomeno del sovraffollamento durante questi appuntamenti è stato quantificato con precisione grazie all’utilizzo dei big data telefonici. Ad esempio, nel corso del Carnevale 2022 si è registrata una diminuzione del 7,3% dei residenti nella città lagunare. Parallelamente, vi è stato un triplicamento dei turisti italiani e un incremento dell’81% degli stranieri. Questa tendenza non fa altro che confermare quanto già sospettato: Venezia soffre durante le sue manifestazioni più popolari.

I veneziani con Venezia affollata
Venezia affollata -Ansa- Notizie.com

La ricerca pubblicata sulla rivista accademica Tourism Economics non solo mette in luce l’impatto degli eventi culturali mainstream sulla popolazione locale ma apre anche una finestra sulle possibili soluzioni per gestire meglio il fenomeno. Andrea Baldin, uno degli autori dello studio insieme a Nicola Camatti (Ca’ Foscari) e Dario Bertocchi (Università di Udine), suggerisce l’applicazione di politiche basate sui dati raccolti per prevenire o mitigare il sovraffollamento attraverso disincentivi dinamici calibrati sui singoli eventi.

I dati utilizzati nello studio provengono dalle antenne telefoniche Vodafone; questa collaborazione tra università e azienda privata ha permesso lo sviluppo di modelli predittivi accurati sulla presenza turistica in città. L’integrazione tra ricerca accademica e tecnologie avanzate potrebbe quindi fornire agli amministratori locali gli strumenti necessari per pianificare interventi mirati che garantiscano sia la vivibilità cittadina sia un’accoglienza sostenibile dei visitatori.

Venezia continua ad essere uno dei centri culturalmente più vibranti d’Italia attirando visitatori da ogni parte del mondo con i suoi eventi iconici, ma lo studio condotto da Ca’ Foscari e UniUdine offre spunti preziosissimi sui problemi che questo sta causando. La sfida sarà quella di trasformare queste conoscenze in politiche efficaci che possano assicurare un futuro sostenibile alla Serenissima.

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