Julian Assange, il fondatore di Wikileaks, è libero dopo 5 anni di prigione. I dettagli del patteggiamento, è in viaggio verso l’Australia.
Julian Assange è libero. Il fondatore di Wikileaks, dopo oltre 5 anni di carcere nel Regno Unito, ha raggiunto un accordo con il Dipartimento di Stato americano. Assange si è imbarcato su un jet privato la cui destinazione sarebbe l’Australia. Secondo quanto riportato da FlightRadar24, l’aereo è atterrato a Bangkok, in Thailandia, da dove poi Assange sarà trasferito a Saipan, sulle Isole Marianne Settentrionali.
Julian Assange, nato nel 1971 a Townsville, in Australia, è una figura che ha suscitato ammirazione e controversie su scala globale. Fin da giovane si appassionò al mondo dell’informatica, diventando uno degli hacker più noti del suo paese negli anni ’90. La sua fama mondiale arrivò però nel 2006 con la fondazione di WikiLeaks, un’organizzazione dedita alla pubblicazione di documenti segreti. Il culmine della sua notorietà si raggiunse nel 2010 quando WikiLeaks diffuse una vasta quantità di documenti riservati statunitensi grazie all’aiuto di Chelsea Manning. Tra questi vi erano video e rapporti che esponevano le azioni militari USA in Iraq e Afghanistan sotto una luce critica.
Assange e Wikileaks, il caso che ha mobilitato il mondo
Assange finì sotto i riflettori della giustizia internazionale quando nel 2010 la Svezia emise un mandato d’arresto nei suoi confronti per accuse di violenza sessuale, che lui ha sempre negato. Temendo un’estradizione negli Stati Uniti attraverso la Svezia dove avrebbe potuto affrontare accuse ben più gravi legate alle pubblicazioni su WikiLeaks, Assange trovò asilo nell’ambasciata ecuadoriana a Londra nel 2012. Qui rimase fino al 2019 quando l’Ecuador ritirò il suo asilo politico permettendo così alla polizia britannica di arrestarlo.
Dopo cinque anni trascorsi in condizioni difficili nella prigione di Belmarsh a Londra, la situazione legale e diplomatica di Assange ha preso una svolta significativa. A febbraio il parlamento australiano ha espresso il desiderio che gli Stati Uniti e il Regno Unito permettessero ad Assange di fare ritorno in Australia. Questo appello sembra aver trovato riscontro nell’amministrazione Biden, che ad aprile ha manifestato apertura verso una soluzione conciliativa del caso.
Cosa c’è nell’accordo?
L’accordo raggiunto prevede che Julian Assange si dichiarerà colpevole davanti a un tribunale federale delle Isole Marianne Settentrionali per un singolo reato ai sensi dell’Espionage Act relativo alla cospirazione per ottenere e divulgare illegalmente informazioni sulla difesa nazionale degli Stati Uniti. In cambio verranno ritirate le richieste di estradizione e non dovrà affrontare ulterioriori accuse negli USA.
La pena concordata è di cinque anni ma verrà considerata la detenzione già scontata nel Regno Unito riducendo così significativamente il tempo residuo da scontare per Assange. Questo accordo segna forse la fine della lunga battaglia legale e personale per Julian Assange che ora sembra poter aspirare a un futuro libero insieme alla sua famiglia in Australia dopo anni di incertezze legali e sfide diplomatiche.