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Tecnologia

Calcio su siti pirata: è scattato lo stop per milioni di utenti

Published by
Alessandro Righi

La battaglia contro il “calcio pirata” e contro il famigerato “pezzotto”, continua senza sosta e qualche risultato comincia ad arrivare

In un’epoca in cui il digitale gioca un ruolo sempre più determinante nella distribuzione dei contenuti all’utente finale, la pirateria online rappresenta una sfida costante per i detentori dei diritti.

Guerra al calcio pirata -Ansa- Notizie.com

Una recente operazione condotta dal Comando provinciale della Guardia di finanza di Milano ha messo in luce l’ampiezza e la sofisticatezza con cui operano le reti di distribuzione illegale, in particolare nel settore delle trasmissioni sportive. L’intervento delle forze dell’ordine si è concentrato sulla cosiddetta IPTV – Internet Protocol Television – che permetteva a circa 1,3 milioni di utenti di accedere illegalmente ai contenuti televisivi protetti da diritto d’autore.

Guerra al pezzotto: un’operazione all’avanguardia contro il “calcio pirata”

Grazie a tecniche avanzate, gli indagati sono riusciti a decriptare e redistribuire i palinsesti dei principali broadcaster televisivi, causando un danno economico significativo alle emittenti legittime. Le indagini sono scaturite da una denuncia presentata da Sky Italia e hanno portato alla realizzazione di 14 perquisizioni su tutto il territorio nazionale nei confronti di 13 persone accusate di gestire questa vasta rete illegale. L’accusa principale riguarda la violazione dell’articolo 171 ter della legge sul Diritto d’autore, oltre ad accesso abusivo a sistemi informatici e frode informatica.

Guerra al pezzotto -Ansa- Notizie.com

Gli indagati hanno dimostrato una notevole abilità nell’utilizzare tecnologie avanzate per eludere le misure di sicurezza poste a tutela dei dati. Attraverso l’esfiltrazione delle chiavi di decodifica e l’utilizzo di server virtuali ospitati presso provider nazionali ed esteri, sono stati in grado di rendere accessibili i contenuti criptati ai loro utenti finali. Questa modalità operativa rappresenta un salto qualitativo rispetto alle tecniche tradizionalmente associate alla pirateria online.

Un ulteriore ostacolo nelle indagini è stato rappresentato dall’utilizzo diffuso dei VPN (Virtual Private Network), che rendono anonime le comunicazioni tra gli utenti e i server che ospitano i contenuti illegali. Questa pratica ha reso particolarmente complesso il lavoro degli investigatori nel tracciare le attività illecite fino ai loro responsabili. L’intervento delle autorità ha portato all’oscuramento delle trasmissioni illegali impedendo così l’accesso ai contenuti a oltre 1,3 milioni di utenti. Tuttavia, gli sviluppi futuri rimangono incerti poiché ulteriori approfondimenti sono necessari per identificare tutti gli utenti coinvolti nella rete IPTV illegale. La battaglia contro la pirateria online è lungi dall’essere conclusa ma azioni come queste dimostrano l’impegno continuo nella protezione dei diritti d’autore nell’era digitale.

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Alessandro Righi