Dopo la notizia della sua liberazione nella giornata di ieri, il fondatore di WikiLeaks Julian Assange torna in Australia.
In una svolta sorprendente che ha catturato l’attenzione dei media di tutto il mondo, Julian Assange, il controverso fondatore di WikiLeaks, è stato dichiarato uomo libero e ha fatto ritorno in Australia. Questo evento segna la fine di un lungo periodo di incertezze legali e battaglie giudiziarie per Assange.
L’aereo con a bordo Julian Assange è atterrato in Australia, come riportato dal canale televisivo australiano ABC. Un video diffuso mostra un piccolo jet privato grigio che si alza nel cielo, simbolo del viaggio di ritorno a casa dell’attivista dopo anni di confinamento legale. La liberazione di Assange segue la decisione del tribunale delle Isole Marianne Settentrionali che lo ha dichiarato libero, permettendogli così di lasciare l’isola di Saipan dove si trovava.
La decisione del tribunale
Il giudice Ramona Manglona del tribunale del territorio americano di Saipan ha accettato il patteggiamento proposto da Julian Assange. Uscendo dall’aula da uomo libero, Assange ha salutato i giornalisti presenti con un gesto della mano prima di dirigersi verso l’aeroporto per prendere il volo verso Canberra. Questa decisione rappresenta un punto cruciale nella lunga battaglia legale dell’attivista australiano contro le accuse rivoltegli principalmente dagli Stati Uniti.
Barry Pollack, avvocato americano di Julian Assange, ha espresso soddisfazione e sollievo per l’esito positivo della vicenda. Fuori dal tribunale, Pollack ha evidenziato quanto duramente abbia sofferto Assange nella sua battaglia per la libertà d’espressione e la libertà stampa. Ha poi criticato il procedimento giudiziario nei confronti del suo assistito come senza precedenti nell’ambito dell’applicazione dell’Espionage Act. Secondo Pollack, le informazioni rivelate da WikiLeaks erano veritiere e non avrebbero mai dovuto portare ad accuse così gravi nei confronti di Assange.
La notizia della liberazione ha suscitato grande commozione anche tra i familiari dell’attivista. Stella Assange, moglie del fondatore di WikiLeaks, attraverso una commossa dichiarazione su X (precedentemente noto come Twitter), ha espresso tutta la sua gioia e sollievo nel vedere finalmente suo marito uscire da uomo libero dalla corte federale delle Isole Marianne Settentrionali: “Non riesco a smettere di piangere”, le sue parole accompagnate da una foto emblematica che ritrae Julian mentre lascia il tribunale.
Il ritorno in Australia de Julian Assange chiude un capitolo importante nella storia recente dei diritti civili e della libertà d’espressione globale. La sua liberazione solleva questioni significative sulle implicazioni future per i whistleblower e sulla trasparenza governativa nel mondo digitale moderno. Mentre alcuni lo vedono come eroe della libertà d’informazione altri rimangono critici sulle modalità con cui sono state divulgate informazioni sensibili attraverso WikiLeaks.