Nel panorama finanziario italiano, il profilo del trader medio è stato molto ben identificato ed ha caratteristiche estremamente definite
Un sondaggio ha recentemente svelato quelle che sono le caratteristiche del prototipo del trader italiano. Secondo lo studio per circa il 70 per cento dei casi si tratta prevalentemente di un uomo, di età compresa tra i 30 e i 59 anni, sposato e con figli. Questo identikit si accompagna a una crescita significativa del numero dei trader nel nostro Paese.
Nonostante l’Italia registri una spesa media per cliente inferiore rispetto alla media europea nel settore del trading, l’ultimo anno ha visto un incremento record di nuovi investitori. Secondo dati forniti da Revolut, la crescita dei clienti italiani attivi nel trading ha raggiunto il 282%, il dato più alto a livello continentale.
Il sondaggio condotto su un campione di 10mila persone rivela che la maggior parte dei trader italiani è laureata (59%) e non si sente rappresentata da alcuna forza politica (63%). La Lombardia emerge come la regione con la più alta concentrazione di questi investitori. Inoltre, chi riesce meglio in questo campo ha solitamente un reddito annuo tra i 30 e i 50mila euro ed è proprietario della propria abitazione.
La passione per il calcio domina tra gli hobby degli intervistati, mentre per quanto riguarda le letture prediligono quotidiani economici ma anche sportivi come la Gazzetta dello Sport. Le professioni più comuni tra i trader spaziano dall’informatica al commerciale fino alla sanità. Andrea Unger, esperto mondiale di trading, sottolinea come non sia necessariamente richiesta una laurea in materie scientifiche per avere successo nel trading. Ciò che conta è sviluppare una mentalità analitica basata su logica e razionalità. Unger evidenzia anche come gli imprenditori tendano ad avvicinarsi al mondo del trading con maggiore determinazione rispetto ad altre categorie professionali.
Il capitale iniziale gioca un ruolo cruciale nell’avventura del trading. Nonostante molti aspiranti trader sognino guadagni rapidi, è fondamentale approcciarsi a questa attività con realismo e prudenza. L’esperienza dimostra che coloro che dispongono già di risorse finanziarie tendono ad avere maggior successo poiché possono permettersi di investire senza cercare guadagni immediati. Andrea Unger ricorda che non esiste un profilo educativo o professionale predefinito per diventare un trader vincente. Storie come quelle di Jesse Livermore o Nicolas Darvas dimostrano come l’impegno personale possa fare la differenza indipendentemente dal background culturale o professionale.