Dalla sclerosi multipla all’ Alzheimer, il sistema immunitario ‘infiamma’ il cervello

Il dialogo tra cervello e sistema immunitario è spesso fondamentale nella comprensione di alcune malattie neurodegenerative

Il dialogo tra cervello e sistema immunitario rivela aspetti sempre più sorprendenti e cruciali per la comprensione di malattie neurodegenerative come la sclerosi multipla e l’Alzheimer. Gabriela Constantin, esperta dell’Università di Verona, sottolinea l’importanza di questo rapporto per il funzionamento cerebrale e le difese del cervello.

Lotta a sclerosi multipla ad Alzheimer
lotta alle malattie neurodegenerative -Ansa- Notizie.com

Recentemente, un team dell’Università di Tor Vergata ha indagato sul ruolo dei linfociti T nella sclerosi multipla. Queste cellule immunitarie si attivano in modo anomalo, danneggiando i tessuti del sistema nervoso centrale. Ciò porta a disfunzioni delle sinapsi neuronali, con conseguenze dirette sul funzionamento cerebrale.

Lo studio del sistema immunitario e dei farmaci che possono supportarlo

Diego Centonze, Professore ordinario di Neurologia presso l’Università di Roma Tor Vergata nonchè specialista in Psichiatria, ha evidenziato come alcuni farmaci possano attenuare le alterazioni sinaptiche causate dalle cellule immunitarie nella sclerosi multipla. Il Siponimid (nome commerciale Mayzent), è un farmaco appartenente alla classe dei modulatori dei recettori della sfingosina e agisce sul sistema immunitario tramite i linfociti T,  limitandone l’accesso al sistema nervoso, mentre l’Interleuchina-9 riduce significativamente gli effetti neurotossici dei processi infiammatori.

Il sistema immunitario spesso 'infiamma' il cervello
malattie neurodegenerative -Ansa- Notizie.com

E’ risaputo che anche nella malattia di Alzheimer il sistema immunitario gioca un ruolo chiave. Alcuni studi condotti dall’Università di Verona mostrano che i globuli bianchi possono anche migrare nel cervello e posizionarsi vicino ai neuroni nelle aree legate alla memoria, contribuendo all’infiammazione cerebrale e ai deficit cognitivi. La ricerca nel frattempo, sta esplorando anche bio-marcatori predittivi per quelle che sono alcune malattie neurodegenerative. Sono due le proteine identificate nel liquido cerebrospinale ed entrambe potrebbero essere associate alla progressione della sclerosi multipla in fase precoce. Questo poterebbe aprire nuove prospettive diagnostiche e fornire alternative importanti nella lotta alle malattie neurologiche.

Uno studio pubblicato su ‘Frontiers in Cellular Neuroscience’ si concentra sulla ferroptosi nel contesto dell’epilessia. Questa forma di morte cellulare programmata potrebbe avere implicazioni importantissime nello sviluppo della malattia epilettica resistente ai trattamenti farmacologici tradizionali. In ogni caso i continui progressi nella comprensione di quello che è il dialogo tra il cervello e il sistema immunitario, apre nuovi orizzonti nella ricerca sulle patologie neurodegenerative. La scoperta dei meccanismi attraverso cui il sistema immunitario può “infiammare” il cervello offre speranze concrete per lo sviluppo di terapie più efficaci contro malattie finora difficili da trattare come la sclerosi multipla e l’Alzheimer.

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