La maggioranza di centrodestra alla Camera ha rigettato la proposta di legge a prima firma Elly Schlein sull’aumento delle risorse per la sanità
L’Aula della Camera ha approvato con 128 voti a favore e 78 contrari l’emendamento interamente soppressivo dell’articolo 1 della proposta di legge Schlein sull’incremento dei fondi al Servizio Sanitario Nazionale. Il testo della proposta di legge, presentato a prima firma proprio dalla segretaria dei dem, ha ricevuto parere contrario per la mancanza della adeguate coperture da parte della commissione Bilancio.
La stessa Ely Schlein in extremis aveva provato a salvare la pdl facendo un appello alla maggioranza e chiedendo un rinvio in commissione del testo per provare a individuare insieme una soluzione e poi riproporre la votazione. Votazione si è tenuta ugualmente esprimendo così il parere contrario alla proposta di legge che proponeva per i prossimi cinque anni un incremento graduale dei fondi al Servizio Sanitario nazionale fino a raggiungere nel 2028 un finanziamento non inferiore al 7,5% del Pil e lo stop al tetto di spesa per il personale e interventi sul nodo delle liste d’attesa.
Si è trattata di una vera e propria bocciatura che non ha fatto fare una bella figura ai dem soprattutto alla stessa segretaria di partito Schlein che aveva firmato in prima persona la proposta di legge per aumentare le spese sanitarie in maniera graduale per i prossimi anni. Il testo però è approdato in Aula nonostante il parere contrario della commissione Bilancio per la mancanza di adeguate coperture e i deputati del partito Democratico avevano così proposto un rinvio in commissione per provare a salvare la proposta. Rinvio che è stato bocciato per 41 voti di scarto. Immediata è scattata l’inevitabile polemica, “gettato finalmente la maschera, ma noi continueremo nella nostra battaglia”, ha detto la segretaria dem intervenuta in Aula a difesa della propria proposta prima di partire per impegni a Bruxelles, accusando poi la maggioranza di aver utilizzato una scusa burocratica per rigettare la proposta.
I deputati della maggioranza, schierati compatti in aula nel votare l’emendamento interamente soppressivo dell’articolo proposto dal partito Democratico non hanno mancato di rimarcare il clamoroso autogol della Schlein. “La sinistra non sembra davvero conoscere la vergogna. Ma con che faccia accusa Fratelli d’Italia di aver voluto affossare la pdl Schlein sulla sanità, quando è la stessa sinistra, con numerosi deputati assenti, a non essere stata presente al momento del voto in Aula? La matematica non è un’opinione: la maggioranza contava di 125 deputati, peccato, invece, che all’opposizione erano in 76”, ha affermato Marta Schifone deputata alla Camera per Fratelli d’Italia, che ha poi aggiunto, “sarebbe questa la preparazione e la qualità della classe dirigente della sinistra, che non è in grado neanche di indicare coperture sicure e valide ad una sua proposta di legge? Per fortuna che al governo della Nazione c’è ora l’esecutivo Meloni che con serietà e lucidità sta risolvendo i problemi che affliggono da anni la sanità pubblica italiana, devastata proprio dai governi del Pd”.
Non meno dura nel commentare il pasticciaccio di questa mattina Imma Vietri capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Affari Sociali, “Al Pd mancano le basi per governare l’Italia. Approvare una legge in assenza di coperture finanziarie equivale a non approvarla. E le coperture devono essere certe, lo dice la Costituzione, mentre i democratici non hanno indicato alcuna fonte di finanziamento. La richiesta di rinvio in Commissione, dopo la bocciatura da parte della Commissione Bilancio, é arrivata da di chi non conosce le procedura”, per poi aggiungere “prendiamo atto che la segretaria del Pd Elly Schlein e i suoi deputati non ne erano a conoscenza e per evitare l’ennesima figuraccia hanno messo in scena una ridicola propaganda elettorale contro il Governo. Le sceneggiate elettorali le lasciamo volentieri alla sinistra”, conclude la Vietri.