95enne condannata a un anno di prigione: “Auschwitz era solo un campo di lavoro”

Una negazionista novantacinquenne è stata condannata a un anno di carcere per aver negato l’esistenza della shoah

L’Olocausto è la parentesi più brutta nella storia dell’essere umano. Un genocidio che ha portato alla morte di sei milioni di ebrei e che, ancora oggi, viene ricordato costantemente con lo scopo di svegliare le coscienze e far passare una lezione preziosa: quella del valore della vita umana. Nessuna parola, nessuna frase di troppo possono cancellare o minimizzare quello che accadde nei campi di sterminio. Niente potrà affievolire il dolore di un popolo che dopo anni ancora soffre per quelle atroci sofferenze, per la perdita ingiusta e disumana di persone a loro care. Per queste e altre mille ragioni è necessario che la memoria resti viva, sempre.

95enne condannata a un anno di prigione: “Auschwitz era solo un campo di lavoro”
Condannata a un anno per aver negato la shoah (Screenshot Twitter) – Notizie.com

Allo stesso modo è giusto che chi provi a negarlo ne paghi le conseguenze. Al giorno d’oggi, infatti, esiste ancora chi nega spudoratamente la realtà. Chi ha il coraggio, o forse l’ottusità, o in altri casi l’ignoranza di dare del bugiardo a chi ha ancora le lacrime agli occhi. A chi direttamente o meno vive con una rabbia e un dolore tale che, forse, non sono neanche immaginabili. Scavare dietro le ragioni di tali atteggiamenti, di tali negazioni non è semplice e forse non è neanche necessario farlo. Quel che conta è che esista una giustizia che ne prenda atto e garantisca il rispetto della legge.

Un anno di carcere per una negazionista dell’Olocausto

A questo folle gruppo appartiene una donna di 95 anni. Il suo nome è Ursula Haverbeck, profilo celebre negli ambienti di estrema destra. Nel 2015 l’anziana signora si espresse durante il processo contro l’ex SS Oskar Gröning, negando che l’esistenza del campo di sterminio di Auschwitz e descrivendolo come, invece, un semplice e banale campo di lavoro. L’occasione non era casuale. Gröning è stato giudicato colpevole da diversi tribunali tedeschi di complicità nell’omicidio di 300.000 persone. Ad Auschwitz aveva il compito di supervisionare l’arrivo dei trasporti nel campo di sterminio e contava i soldi sottratti alle vittime.

Un anno di carcere per una negazionista dell'Olocausto
La donna ha negato che Auschwitz fosse un campo di concentramento (Screenshot Twitter) – Notizie.com

Un uomo pienamente impegnato nello sterminio di migliaia di vittime ebree, ma che la Haverbeck aveva clamorosamente provato a scagionare. Un gesto che le è costato numerose condanne e processi durati tantissimo tempo ma che, finalmente, adesso sembrerebbero arrivati al termine. Secondo quanto riportano dalla Germania, la novantacinquenne dovrà scontare un anno di carcere durante il quale avrà l’occasione di riflettere sulle sue affermazioni e, magari, di rivedere le proprie assurde e inaccettabili convinzioni. Una pena che in terra tedesca è stata accettata di buon grado, simbolo di come il popolo rigetti un passato che, incolpevolmente, li riguarda in maniera diretta.

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