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Il Papa entra durissimo: “La droga è una piaga, non va liberalizzata”

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Alessandro Righi

Il Papa dimostra ancora una volta di avere le idee chiare su alcuni punti esprimendo il suo pensiero sulla liberalizzazione della droga

In un mondo dove le opinioni sulla legalizzazione delle droghe sono fortemente divise, le parole del Papa durante l’udienza generale in piazza San Pietro di mercoledì scorso hanno risuonato come un monito chiaro e deciso. Il pontefice ha espresso una posizione netta contro la liberalizzazione del consumo di sostanze stupefacenti, sottolineando che tale approccio non contribuisce a ridurre la dipendenza.

Il Papa sulla droga -Ansa- Notizie.com

“Una riduzione della dipendenza dalle droghe non si ottiene liberalizzandone il consumo, questa è fantasia”, ha dichiarato il Papa, mettendo in guardia contro le proposte di legalizzazione già attuate in alcuni Paesi. La sua preoccupazione nasce dall’avere conosciuto numerose storie tragiche di tossicodipendenti e delle loro famiglie. Il pontefice si dice convinto della necessità morale di porre fine alla produzione e al traffico di queste sostanze pericolose.

Droga: per il Papa è un traffico di morte e lancia un appello alla società

Il Papa non esita a definire i trafficanti di droga come “trafficanti di morte”, spinti dalla logica del potere e del denaro a ogni costo. Questa piaga sociale produce violenza, semina sofferenza e morte, richiedendo un atto di coraggio da parte dell’intera società.

Il traffico di droga -Ansa- Notizie.com

L’appello del pontefice mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’impegno collettivo nella lotta contro questo flagello. Nel corso dello stesso discorso, il Papa ha affrontato anche il tema dei matrimoni misti tra persone di diverse religioni. Incontrando una delegazione di musulmani che vivono a Bologna, ha evidenziato l’importanza della libertà religiosa e del rispetto reciproco. “Ogni credente deve sentirsi libero di proporre – mai imporre! – la propria religione ad altre persone”, ha sottolineato Bergoglio, respingendo ogni forma di proselitismo inteso come pressione o minaccia. Ha altresì messo in guardia contro l’utilizzo improprio dei favori finanziari o lavorativi per convertire altre persone alla propria fede.

Riguardo ai matrimoni misti specificamente , il Pontefice ha chiarito che questi non devono essere visti come occasioni per convertire il coniuge alla propria religione. Ha invitato i fedeli musulmani presenti all’incontro a mantenere buoni rapporti con la Chiesa cattolica nel luogo dove vivono: “Cari amici, auspico che possiate mantenere buoni rapporti con la Chiesa cattolica: con il Vescovo, con il clero e con i fedeli”, enfatizzando l’importanza del rispetto reciproco e dell’amicizia tra fedi diverse. Le parole pronunciate dal Papa riflettono una visione profondamente radicata nel dialogo interreligioso e nella responsabilità sociale verso tematiche delicate quali la diffusione delle droghe e le dinamiche dei matrimoni misti specificamente . Un messaggio forte che invita all’impegno collettivo per un mondo basato sul rispetto reciproco delle differenze.

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Alessandro Righi