La startup italiana Space V, dell’ex astronauta Franco Malerba, ha presentato la serra verticale: coltiverà verdure in orbita.
L’innovazione e la ricerca spaziale italiana fanno un ulteriore passo avanti grazie alla startup Space V, che ha recentemente presentato una rivoluzionaria serra verticale pensata per la coltivazione di verdure direttamente nello spazio. Il progetto è stato svelato in occasione del Festival dello Spazio di Balla, attirando l’attenzione degli esperti del settore e non solo.
La serra ideata da Space V rappresenta una vera e propria novità nel panorama dell’agricoltura extraterrestre. Occupando lo spazio di due cassetti armadio standard della Stazione Spaziale Internazionale, questa struttura compatta offre tre ripiani dedicati alla coltivazione delle piante. Il design intelligente prevede un piano fisso inferiore e due piani mobili che si adattano al ritmo di crescita delle verdure, garantendo così il massimo dell’efficienza in termini di spazio e risorse.
Ogni dettaglio della serra è stato studiato per ottimizzare le condizioni di crescita delle piante in assenza di gravità. I ripiani sono dotati nella parte inferiore di sistemi avanzati per l’illuminazione a LED, il condizionamento dell’aria e il filtraggio, mentre nella parte superiore trovano posto i vassoi con substrato idroponico. Questo particolare tipo di substrato, privo di terriccio ma estremamente efficace nel supportare le piante, rappresenta una soluzione ideale per l’ambiente a gravità zero.
Una delle caratteristiche più innovative della serra è il suo tetto mobile. Questo elemento è progettato per adattarsi alla crescita delle piante, potendo raggiungere fino al soffitto della struttura quando necessario. Tale meccanismo non solo ottimizza lo spazio disponibile ma garantisce anche alle piante tutto il “respiro” necessario durante le diverse fasi del loro sviluppo.
Il progetto portato avanti da Franco Malerba e dal suo team presso Space V apre scenari entusiasmanti per la vita degli astronauti in orbita e le future missioni sulla Luna o su altri pianeti. La possibilità di coltivare verdure fresche nello spazio ridurrebbe significativamente la dipendenza da rifornimenti dalla Terra, migliorando così l’autosufficienza delle missioni a lungo termine e offrendo agli astronauti alimenti freschi e nutrienti essenziali per la loro salute.
L’iniziativa della startup italiana Space V segna un importante traguardo nell’esplorazione dello spazio profondo. Grazie a soluzioni innovative come questa serra verticale, si gettano le basi non solo per migliorare significativamente la qualità della vita degli astronauti ma anche per fare ricerca agronomica avanzata fuori dal nostro pianeta. Un piccolo passo nella tecnologia agricola che potrebbe tradursi in un gigantesco salto verso future colonizzazioni dello spazio esterno.