Siccità, allarme di Musumeci per spreco acqua e mancanza di programmazione

La siccità e la necessità di una programmazione seria, Musumeci preoccupato per spreco di acqua dei cittadini. 

La siccità rappresenta uno dei problemi ambientali più gravi e persistenti, con ripercussioni significative sulla disponibilità di risorse idriche, sull’agricoltura e sulla vita quotidiana delle persone. Recentemente, il ministro del Mare Nello Musumeci ha sollevato questioni critiche riguardanti la gestione dell’acqua in Italia, evidenziando come la mancanza di una programmazione seria abbia contribuito all’attuale crisi idrica.

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Il ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci (Foto Ansa) notizie.com

Musumeci ha posto l’accento su un problema fondamentale: la scarsa capacità di accumulo delle acque piovane. “La domanda sulla siccità è: che cosa si poteva fare 40, 50, 60 anni fa? La lotta alla siccità si conduce e si prepara quando l’acqua c’è”, ha dichiarato il ministro ad Adnkronos. Oggi l’Italia riesce a conservare solo il 10-11% dell’acqua piovana rispetto al potenziale del 40%. Questo deficit nella raccolta e conservazione dell’acqua rende il paese particolarmente vulnerabile nei periodi di scarsità.

Verso una nuova strategia

Un altro aspetto critico riguarda lo stato delle infrastrutture idriche. Musumeci ha rivelato che durante il suo mandato come Presidente della Regione è venuto a conoscenza che molte dighe non erano mai state collaudate adeguatamente. “18 dighe su 25 non sono mai state collaudate”, ha specificato, aggiungendo che sono già in corso azioni per ripulire alcune dighe dai fanghi consolidatisi nel corso degli anni.

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Allarme siccità in Italia – notizie.com

Per affrontare questa situazione critica, è necessaria una nuova strategia basata su una seria programmazione a lungo termine. Il governo Meloni ha già mosso i primi passi in questa direzione istituendo una cabina di regia per l’infrastrutturazione idrica. Tuttavia, come ammesso dallo stesso Musumeci, saranno necessari circa 10-15 anni per completare le infrastrutture necessarie.

Nel frattempo, la Protezione civile sta intervenendo con misure immediate mettendo a disposizione i primi finanziamenti per far fronte alle esigenze essenziali dei centri urbani e del settore agricolo. Ma oltre alle azioni istituzionali è fondamentale anche un cambiamento culturale da parte dei cittadini: “Dobbiamo lavorare con un approccio diverso rispetto al passato ma dobbiamo farlo tutti”, ha enfatizzato Musumeci riferendosi alla necessità di ridurre gli sprechi d’acqua da parte della popolazione.

Affrontare efficacemente la crisi idrica richiede un impegno collettivo che coinvolga istituzioni e cittadini in uno sforzo comune verso un uso più responsabile delle risorse idriche. Solo attraverso una pianificazione attenta e lungimirante sarà possibile superare le sfide poste dalla siccità e garantire un futuro sostenibile per le prossime generazioni.

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