Il primo turno delle elezioni legislative tenutesi in Francia domenica 30 giugno ha visto l’indiscusso trionfo del partito di estrema destra Rassemblement National
A sole tre settimane dalla tornata europea, le elezioni in Francia hanno portato un risultato abbastanza chiaro nella prima giornata delle elezioni legislative anticipate al 2024. La coalizione di destra con Rassemblement National di Marine Le Pen e Jordan Bardella è nettamente avanti con il 33,2% dei voti secondo i primi risultati, mentre il blocco di sinistra Nouveau Front populaire è al 28,1% e lo schieramento presidenziale Ensemble al 21%.
Nel prossimo weekend, quello di domenica 7 luglio, ci sarà il secondo turno elettorale, dove verrà stabilita l’esatta composizione dei 577 seggi del parlamento. Ricordiamo che secondo l’ordinamento francese, per formare un governo servirà almeno la maggioranza di 289 seggi.
I francesi non dovevano tornare alle urne prima del 2026 per le elezioni comunali. Anzi le prossime elezioni legislative non avrebbero dovuto svolgersi fino al 2027, subito dopo le prossime elezioni presidenziali. Ma domenica 9 giugno, subito dopo la grande vittoria della lista del Rassemblement National di Jordan Bardella alle elezioni europee, Emmanuel Macron ha deciso di sciogliere l’Assemblea nazionale e i i francesi si sono recati alle urne per la prima tornata delle elezioni legislative e il risultato ha confermato quello che già era merso per le europee. Ai microfoni di Notizie.com è intervenuto per commentare l’esito di questa tornata elettorale francese il senatore della Lega Claudio Borghi. “Io credo che in questo momento, dal punto di vista di chi sta dall’altra parte della Le Pen, sta cercando di realizzare una specie di situazione win-win, nel senso che si sta cercando di fare un ammucchiata mettendo insieme gente che non c’entra nulla tra loro, comunisti, quelli a favore di Macron, al grido di ‘facciamo di tutto pur di noin fare vincere la Le Pen’, che può anche andare in porto, ma poi dovranno anche riuscire a governare. E’ facile fare le ammucchiate elettorali contro, ma in teoria si dovrebbero organizzare le ammucchiate per…”.
La preoccupazione per l’esito delle urne fa perdere di vista ai governanti francesi la realtà anche economica che sta attraversando la Francia ecco perchè il senatore della Lega ribadisce che “provare a mettere insieme questo genere di coalizione, dove non c’è nulla in comune tra loro, può essere soltanto negativa con la situazione disastrosa che sta attraversando l’economia francese, non si rendono conto che una situazione del genere non farebbero altro che regalare le presidenziali su un piatto d’argento alla Le Pen”. Un risultato comunque importante quello della prima tornata elettorale francese che nion può che far piacere alla Lega. “Noi siamo alleati da sempre con lei”, ricorda ancora Borghi. “Una delle prime cose che abbiamo fatto insieme con la segreteria di Salvini era stata nel 2013 di stringere delle alleanze transnazionali. Si tratta dell’alleanza più antica che abbiamo. La possibile vittoria della destra in Francia, se da una parte spaventa i nostri avversari a noi non può che far piacere. Io sono convinto che questa possa essere una seconda importante ondata sovranista, dopo quella che fu arginata a stento soltanto dalla vittoria di Macron alle Presidenziali. Se questo risultato venisse confermato in Francia, con il ritorno di Trump negli Stati Uniti, potrebbe portare ad un diverso assetto delle forze politiche nelle nazioni più importanti. Quello che stiamo vivendo non è un pericolo come strillano da più parti, bensì una grande opportunità”, conclude il senatore della Lega.