Il blitz è stato effettuato nelle scorse ore dalla Dia dopo il via libera della Procura. In manette è finito anche un sindaco. Tutti i dettagli.
Associazione mafiosa con fini di estorsione, usura, reati contro la pubblica amministrazione e traffico di sostanze stupefacenti. Sono queste le accuse contestate alle persone finite in manette nelle scorse ore durante il blitz dei carabinieri di Latina dopo l’ordinanza emessa dalla Procura di Roma.
Le misure cautelari sono state emesse al termine di una lunga e importante indagine. L’inchiesta, nata nel marzo 2018, ha portato alla luce il sodalizio criminale di natura mafiosa che, avvalendosi delle intimidazioni e dell’omertà di alcune persone, è riuscito a commettere più reati riguardanti il traffico di sostanze stupefacenti, ma anche estorsioni, rapine, lesioni e minacce che avevano come obiettivo quello di imporsi sul territorio. Tutto questo è stato possibile anche grazie all’aiuto di detenuti.
Tra le persone finite in manette anche il sindaco di Aprilia. Eletto lo scorso anno nelle file del centrodestra, al primo cittadino del centro pontino, come riportato da La Repubblica, sono contestati i reati di concorso esterno in associazione mafiosa, scambio politico mafioso e turbativa d’asta.
L’indagine, come detto in precedenza, ha portato alla luce una vera e propria associazione che aveva come principale obiettivo quello di gestire le attività economiche, di appalti e servizi pubblici oltre che naturalmente cercare di ostacolare il libero esercizio di voto. Naturalmente l’inchiesta è destinata nei prossimi giorni a riservare diverse novità visto che saranno in programma gli interrogatori delle persone coinvolte in questa vicenda e tra loro anche il sindaco di Aprilia.
L’indagine non è destinata a terminare qui. Gli approfondimenti degli inquirenti proseguiranno nei prossimi giorni attraverso le analisi di tutti gli oggetti sequestrati nelle perquisizioni fatte sempre nella giornata odierna. Un passaggio fondamentale anche per chiarire meglio la posizione delle persone coinvolte.
Si tratta di una inchiesta che è destinata ancora a riservare diverse novità e non possiamo escludere il coinvolgimento di altre persone in questa indagine. Di certo il lavoro dei carabinieri e della Dia non è assolutamente finito qui e ben presto sono attese delle novità importanti su una vicenda che ha sconvolto l’intera provincia di Latina.