Tutti gli emendamenti al testo approvato dalla Camera un anno fa sono stati respinti e ora il decreto legge dovrà essere sottoposto all’esame dell’Aula dei Deputati
La Commissione Giustizia del Senato ha dato il primo ok alla proposta di legge di Fratelli d’Italia che rende la maternità surrogata reato universale, applicando la legge italiana anche se vi si ricorre all’estero. La maternità surrogata era già vietata in Italia dal 2004, ma con questa proposta di legge viene previsto l’obbligo per i magistrati di perseguire un cittadino italiano che effettua questa pratica.
La maternità surrogata è una forma di procreazione assistita in cui una donna porta a termine la gravidanza per conto di altre persone che non possono avere figli. In parole più semplici, la maternità surrogata è quando una persona di sesso femminile dà in prestito il suo corpo fino al momento del parto, quando il bambino o la bambina sono affidati alla coppia che ha fatto la richiesta di maternità surrogata.
La maternità surrogata rappresenta per molte persone l’unica possibilità per riuscire ad avere un figlio, ma non tutti sono favorevoli a questa pratica. Di recente infatti, si è tornato a discuterne proprio in Italia per via del riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali. Secondo alcuni esponenti politici, infatti, consentire il riconoscimento dei figli avrebbe ammesso la maternità surrogata, pratica comunque attualmente vietata in Italia. Anche una precisa normativa della Ue aveva uniformato la maternità surrogata ai matrimoni forzati e alle adozioni illegali, fatti tutti rientrare nel reato specifico di traffico degli esseri umani. E oggi, non senza la solita coda di polemiche, è arrivato il via libera della commissione Giustizia del Senato al disegno di legge che introduce il reato universale di maternità surrogata.
Il provvedimento, che porta la firma di Fratelli d’Italia e era stato fortemente voluto dalla stessa premier Giorgia Meloni, è stato approvato senza modifiche come era già passato alla Camera un anno fa, dopo che sonmo stati respinti tutti gli emendamenti che erano stati presentati al termine della prima stesura, uno dei quali era stato presentato dalla Lega che prevedeva l’innalzamento delle sanzioni, dalla reclusione fino a 10 anni con una multa fino a due milioni di euro. Inevitabili le ripercussioni sul piano del dibattito politico con un botta e risposta tra il centro destra e il centrosinistra. “È francamente inaccettabile che si facciano le corse per approvare in commissione un provvedimento che non è neanche calendarizzato per l’Aula e ci sia il totale silenzio, da parte dei presidenti di commissione, sul fine vita che invece è in calendario per l’aula il 17 settembre”, ha commentato il senatore del Pd Alfredo Bazoli. Mentre il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, ha rilanciato la sua idea di un reddito di Maternità: 1000 euro al mese per un anno, alle donne in difficoltà economiche e con un Isee fino a 15 mila euro, se rinunciano ad abortire.