Una donna è stata arrestata per aver lasciato sua figlia di 8 anni in macchina che, per caldo e mancanza d’aria, ha perso la vita
Il dipartimento di polizia di Charlotte-Mecklenburg ha annunciato giovedì l’arresto di Ashlee Stallings. Una donna di 36 anni che è stata accusata di omicidio colposo e maltrattamento di minori con atto volontario. Dei capi di imputazioni mossi dopo la morte della figlia di soli 8 anni. Nel comunicato destinato alla stampa, pubblicato sul proprio sito ufficiale, la polizia ha spiegato che lo scorso mercoledì – intorno alle 18.30 – ha ritrovato nella città di Charlotte la ragazza in condizioni gravi. “Nel momento del loro arrivo, gli agenti hanno individuato una bambina di 8 anni in condizioni critiche all’interno di un veicolo” – scrivono nella loro dichiarazione pubblica, prima di aggiungere – “La vittima è stata trasportata in ospedale e successivamente è stata dichiarata deceduta“.
La madre l’avrebbe lasciata, in una giornata particolarmente calda, dentro la propria vettura con i finestrini alzati. Dopo quale ora l’aria sarebbe iniziata a mancare, provocandole uno stato di soffocamento che le ha tolto la vita. “Dopo ulteriori indagini è stato stabilito che la vittima è stata lasciata in un veicolo in condizioni climatiche calde e ha subito un’emergenza medica” aggiungono le autorità. Stallings è stata trasferita sotto la custodia dell’ufficio dello sceriffo della contea di Meclemburgo dopo il suo arresto.
Una versione dei fatti differente e la confessione
Una versione dei fatti che, in qualche modo, si distacca da quella diffusa da quella giurata di arresto ottenuta dal WTVD. Qui viene specificato che la causa della morte della ragazza sarebbe stata un’ernia cerebrale dovuta a ipertermia. A creare dei dubbi è, però, la testimonianza che rivela di come la madre sia accorsa ad aiutare la figlia. Arrivata alla macchina avrebbe trovato sua figlia che respirava superficialmente e con la bava alla bocca. A quel punto, con una mazza, ha provato a sfondare il finestrino. Entrata nell’auto ha raggiunto l’ospedale dopo aver chiesto aiuto a un’azienda locale.
In questa ricostruzione, dunque, a intervenire è stata lei stessa e non le forze dell’ordini. Nel proseguo, inoltre, si specifica che la sospettata ha confessato alla polizia di essere a conoscenza del fatto che sua figlia era in macchina. Questa avrebbe anche rivelato, però, ma di aver lasciato l’aria condizionata accesa. “Stallings” – si legge – “credeva che la vittima avesse spento l’auto, e quindi anche l’aria condizionata, perché aveva freddo. Poi ha ammesso di essere a conoscenza che la temperatura esterna era di 40 gradi e che non avrebbe dovuto lasciare la vittima da sola all’interno dell’auto“. Nei prossimi giorni sarà processata e verrà decretata la sua responsabilità e, quindi, la sua pena.