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Farmaci: è polemica per l’arrivo di una tassa sugli antibiotici

Published by
Alessandro Righi

In un’epoca in cui la resistenza antimicrobica rappresenta una seria minaccia per tutti, fa discutere la proposta avanzata sugli antibiotici

In un’epoca in cui la resistenza antimicrobica rappresenta una crescente minaccia per la salute pubblica globale, emerge una proposta innovativa mirata a contrastare l’avanzata dei superbatteri. Un gruppo di economisti inglesi ha suggerito l’introduzione di una tassa specifica sugli antibiotici come strategia per ridurre il loro uso eccessivo e scoraggiare le prescrizioni inappropriati.

Farmacia tassa antibiotici -Ansa- Notizie.com

La resistenza antimicrobica è un fenomeno preoccupante che causa circa 700mila morti all’anno. Se non affrontato adeguatamente, si stima che entro il 2050 potrebbe causare fino a 10 milioni di decessi annualmente, con ripercussioni devastanti sull’economia globale. La ricerca condotta dall’University of East Anglia, dalla Loughborough University e da E.CA Economics punta i riflettori su questa emergenza sanitaria, proponendo soluzioni concrete per mitigarne gli effetti.

Farmaci: una tassa sugli antibiotici come soluzione

L’idea alla base della proposta è quella di imporre una tassa sui medicinali antibatterici ad ampio spettro, i più inclini a favorire lo sviluppo di ceppi batterici resistenti. Farasat Bokhari, uno degli autori dello studio, sottolinea come l’onere finanziario derivante da questa imposta non ricadrebbe sui pazienti ma sui medici di base. Questo meccanismo avrebbe lo scopo di disincentivare la prescrizione eccessiva di questi farmaci, orientando invece verso l’utilizzo di antibiotici a spettro ristretto dopo aver accuratamente identificato il patogeno responsabile dell’infezione.

Arriva la tassa sugli antibiotici -Ansa- Notizie.com

Analizzando dati relativi a dieci anni sulle vendite mensili degli antibiotici nel Regno Unito e utilizzando modelli economici avanzati, gli studiosi hanno valutato gli effetti di due diverse politiche fiscali sugli antibiotici. Una tassazione uniforme del 20% su tutti gli antibiotici potrebbe ridurne significativamente l’utilizzo complessivo ma comporterebbe anche una perdita sostanziale in termini di benessere per i consumatori. Al contrario, applicando la stessa aliquota solo agli antibiotici ad ampio spettro si otterrebbe una diminuzione marcata del loro uso con un impatto molto più contenuto sul benessere dei consumatori.

I risultati dello studio indicano che politiche fiscali mirate possono giocare un ruolo cruciale nella gestione dell’utilizzo degli antibiotici e nella prevenzione della resistenza antimicrobica. Sebbene le implicazioni pratiche richiedano ulteriori approfondimenti e considerazioni etiche riguardanti l’accessibilità ai trattamenti necessari, questo approccio offre una prospettiva promettente per affrontare uno dei problemi sanitari più gravi del nostro tempo.

Il dibattito sulla fattibilità e sull’applicazione pratica della tassazione degli antibiotici continua, ma è chiaro che strategie innovative sono indispensabili per combattere efficacemente la minaccia rappresentata dai superbatteri resistenti ai farmaci esistenti. La proposta avanzata dagli economisti inglesi apre nuove vie da esplorare nella ricerca continua delle soluzioni più efficaci contro questa emergenza sanitaria globale.

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Alessandro Righi