Un preside e un maestro sono stati arrestati per aver causato la morte di una bambina di soli tre anni in un furgone
Gli insegnanti dovrebbero essere maestri ed esempi di vita, secondi genitori da cui imparare ascoltando le parole e guardando i loro comportamenti. Per questo ci sono le selezioni, per questo è importante che chi sieda da un lato della cattedra abbia basi solide per ricoprire quel ruolo. Eppure, non sempre questo si avvera. In Italia abbiamo vissuto molti casi di problemi tra studenti e alunni, di ogni gravità. Il nostro Paese, però, non è l’unico ad averne, come testimonia una delle ultime notizie che sono emerse dal Giappone. Qui, più precisamente a Shizuoka, l’ex direttore di un asilo di Makinohara – nel Giappone centrale – e un membro del suo staff scolastico sono stati arrestati lo scorso giovedì.
Questi sarebbero stati giudicati colpevoli di negligenza professionale, la quale avrebbe provocato la morte di una bambina di appena 3 anni lasciata per ore nel furgone della scuola nel 2022. Questa, dimenticata nel veicolo, sarebbe deceduta per le elevate temperature dopo una lunga sofferenza. Il tribunale distrettuale della città ha condannato l’ex preside Tatsuyoshi Masuda (di 74 anni) a 16 mesi di carcere e il responsabile della classe della ragazza, e Ako Nishihara (di 48 anni) a un anno di reclusione.
Il primo a esprimersi dopo la sentenza è stato il presidente del tribunale, Koshi Kunii. Questo riguardo a Masuda ha specificato che è stato condannato per: “Non aver adempiuto al dovere fondamentale di diligenza, come contare e confermare il numero di bambini scesi. Un gravissimo errore!“. In seguito, ha poi aggiunto che lo stesso preside non aveva neanche creato un manuale di sicurezza per la sua struttura. Alcune parole sono state dedicate poi anche alla piccola vittima: “Le è stato rubato il futuro a soli 3 anni e 11 mesi. La sua sofferenza non è neanche immaginabile per noi” ha detto commosso.
La corte ha stabilito che la responsabilità principale è di Masuda. In quanto capo della struttura avrebbe dovuto stabilire degli standard di sicurezza. La sentenza emessa il 5 settembre 2022 rivela che quel giorno era lui alla guida del furgone. Quando, dopo esser arrivato, ha chiuso le portiere del veicolo le ha sigillate con la chiave, dando per scontato che fossero scesi tutti. Per quel che concerne, invece, la colpa di Nishihara è di non essersi posto problemi sull’assenza della bambina. Questa tragica storia e quella di altri incidenti simili, ha spinto il governo a imporre l’inserimento di misure di sicurezza sui veicoli utilizzati dagli asili nido e da altre strutture.