Clamorose indiscrezioni sono state riportate da alcuni organi di stampa secondo i quali il famoso detenuto avrebbe chiesto informazioni su come mettere a tacere alcuni personaggi contrari alla sua estradizione
L’ex surfista e produttore televisivo trentino è stato condannato, per l’omicidio di un imprenditore australiano, Dale Pike, nel 1998, alla pena dell’ergastolo, dal tribunale della Florida. Dopo aver scontato 24 anni in un penitenziario nei pressi di Miami, l’uomo che si è sempre dichiarato innocente, grazie al decisivo intervento del Governo attuale presieduto da Giorgia Meloni, è potuto rientrare in Italia lo scorso 18 maggio per finire di scontare la sua pena nel carcere di Montorio a Verona.
“La possibilità di contattare qualche esponente della ‘ndrangheta per mettere a tacere Marco Travaglio, Selvaggia Lucarelli e una terza persona”. Sarebbe questa la clamorosa richiesta che Chico Forti avrebbe fatto a un detenuto del carcere dove l’imprenditore trentino è attualmente recluso dallo scorso maggio, dopo aver ottenuto l’estradizione degli Stati Uniti. Una indiscrezione pubblicata su alcuni organi di stampa che hanno confermato anche l’apertura, da parte del procuratore della Repubblica della città scaligera, Raffaele Tito, di un’indagine per accertare i fatti.
Clamorosa denuncia
Il caso Chico Forti tiene banco nell’opinione pubblica italiana da quasi trenta anni, da quando nel 1998 fu arrestato e poi successivamente condannato per l’omicidio dell’imprenditore australiano Dale Pike, trovato morto sulle spiagge di Miami in Florida. Dopo alcuni tentativi di estradarlo in Italia, lo scorso maggio, non senza polemiche, l’attuale governo è riuscito a riportare in Italia l’imprenditore trentino per fargli finire di scontare la pena in un carcere italiano. Oggi arriva la notizia dell’apertura di un’ inchiesta perchè Forti avrebbe cercato di contattare qualche esponente della ‘ndrangheta per mettere a tacere Marco Travaglio, Selvaggia Lucarelli e una terza persona, che secondo notizie confidenziali sarebbe il noto psicologo e criminologo Marco Strano. Sulla clamorosa indiscrezione è intervenuto ai microfoni di Notizie.com proprio il criminologo che negli ultimi anni è stato sempre uno dei più attivi colpevolisti nella vicenda di Chico Forti. “Ribadisco le mie convinzioni, non ci sono prove concrete a suo discolpa, mentre invece tutti gli elementi procura dalla Procura della Florida. Ci sono decine di elementi che non sono mai stati contrastati. Nessun alibi, Forti è accertato dai tabulati telefonici, che era nel punto dove è stato ucciso l’imprenditore australiano, inoltre si è tradito più volte nelle sue deposizioni prima di sapere che Pike fosse stato ucciso“. ha raccontato Strano.
Minacciato più volte
Non è la prima volta che Marco Strano riceve minacce sulla questione Forti. “Assolutamente no”, precisa infatti il noto criminologo, “Dopo la pubblicazione del mio primo libro sulla vicenda, ho ricevuto tantissime minacce esplicite, via internet, nei commenti sotto i video su Youtube, del genere: ‘Non venire in America, Quando Forti uscirà ti verrà a cercare’ e altri. Erano tutti indirizzati direttamente a me e ad Andrea Lombardi autore dell’unico documentario s<colpevolista sulla vicenda che ha più di un milione di visualizzazioni”. Tra l’altro proprio 20 giorni fa ho pubblicamente detto che tra poco uscirà un secondo libro sulla vicenda con molti nuovi elementi raccolti proprio negli Stati uniti, una coincidenza troppo grande”, aggiunge il criminologo. Strano attende che il suo nome venga ora fatto pubblicamente dal detenuto che avrebbe raccolto la confidenza “In modo tale che potrò presentare regolare e ufficiale denuncia contro Chico Forti per adottare poi misure protettive personali, cosa che peraltro sono costretto a prendere da anni per via del mio lavoro”, conclude Marco Strano.