Processato per incitamento al terrorismo: ha solo 12 anni

Un dodicenne è stato arrestato per incitamento al terrorismo sui social, gli esami dimostrano che era consapevole di quel che faceva

Sembra surreale, ma è proprio così: un bambino di 12 anni è stato processato per incitamento al terrorismo. Il ragazzo è originario di Sochaux, in Francia, e lo scorso 10 giugno è stato arrestato dopo una segnalazione del servizio di sicurezza francese. Tutto nasce durante un’indagine del DGSI sul web che ha monitorato con discrezione tutte le attività Internet del dodicenne. Durante i loro controlli hanno scoperto che sui vari social network ai quali era iscritto aveva pubblicato video di esecuzioni operate da alcuni esponenti islamici, immagini di propaganda jihadista e molti altri multimedia con riferimenti antisemiti o omofobi.

Processato per incitamento al terrorismo: è un ragazzo di 12 anni
Arrestato un dodicenne per incitamento al terrorismo (Pixabay) – Notizie.com

La procura ha deciso di sottoporre la questione alla polizia per un ulteriore giudizio e approfondimento. Le ricerche delle autorità non hanno fatto altro che confermare e, anzi, individuare ulteriori elementi incriminanti. Da queste, infatti, sarebbe emerso che non solo era evidente un interesse per gli esplosivi e le armi, ma che sulle piattaforme di videogiochi e social invitava gli altri utenti a condividere contenuti jihadisti. Il suo arresto ha lasciato spiazzati tutti, anche all’interno dello stesso paese. La notizia di un ragazzo così giovane messo in manette per reati legati al terrorismo ha fatto storcere il naso a molti.

“Chiaramente consapevole”

Tra coloro che sono rimasti sorpresi di quanto accaduto c’è sicuramente la madre. La donna, insieme al suo compagno, è stata arrestata in contemporaneità con il figlio. L’intento delle forze dell’ordine era quello di capire se dietro agli atteggiamenti del dodicenne ci fossero eventuali influenze da parte della famiglia. Alla cattura sono poi seguite delle perquisizioni nella casa con gli oggetti elettronici del minore -computer, telefono, playstation – che sono stati sequestrati. L’indagato è stato trattenuto in custodia per 12 ore, prima di rilasciato. La legge in Francia, infatti, non consente la detenzione di ragazzi minori di 13 anni.

"Chiaramente consapevole"
Il referto conferma che era consapevole (Pixabay) – Notizie.com

Per tutto il tempo della sua segregazione il giovane ha ammesso tutti i suoi reati e ha ribadito di accettare il suo antisemitismo e la sua omofobia. In una conferenza stampa il procuratore ha sottolineato che l’accusato era in grado solo in parte di comprendere quel che stava facendo. La sua versione, però, è stata smentita dall’esame psichiatrico. Questo ha dimostrato che, al contrario, era ben consapevole delle proprie azioni. Tant’è che nel proprio referto, il perito ha chiaramente voluto sottolineare: “Chiaramente consapevole della natura riprovevole di ciò che aveva fatto“. Il ragazzo, ora, dovrà presentarsi al tribunale dei minorenni di Montbéliard alla fine di agosto. Fino a quel momento resterà nell’istituto giovanile.

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