L’avvento dell’intelligenza artificiale (AI) nel settore sanitario solleva interrogativi e dibattiti importanti anche in Italia
Come emerge da un’indagine recente che rivela un panorama di opinioni contrastanti tra i cittadini, la domanda se l’IA può sostituire o meno, la diagnosi di uno specialista se la stanno ponendo in parecchi. Secondo lo studio condotto dalla Fondazione Medicina sociale e innovazione tecnologica (Mesit) in collaborazione con PreSa, una parte significativa della popolazione italiana, sembra mostrare cautela nei confronti dell’affidarsi completamente all’AI per la diagnosi mediche.
Il rapporto in questione evidenzia che quasi la metà degli intervistati (46,3%) esprime ancora scarsa fiducia nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel campo delle diagnosi mediche, preferendo il parere umano e professionale dei medici a quello di una macchina. D’altra parte, una percentuale considerevole (40%) si dice abbastanza fiduciosa nelle potenzialità dell’AI di affiancare o sostituire il giudizio medico in determinate circostanze.
Nonostante le perplessità sull’affidabilità delle diagnosi AI, c’è un ampio consenso sul ruolo positivo che la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale possono giocare nel migliorare la qualità dei servizi sanitari. Nove italiani su dieci ritengono che queste tecnologie possano portare benefici significativi in ambiti come la gestione delle cartelle cliniche e l’ottimizzazione delle prenotazioni online.
L’indagine sottolinea anche alcune criticità nella comunicazione tra medici e pazienti. Una quota rilevante di intervistati lamenta la mancanza di chiarezza nelle informazioni fornite dai professionisti della salute. Questo aspetto potrebbe rappresentare uno degli incentivi verso una maggiore apertura all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, vista come possibile strumento per garantire comunicazioni più immediate ed efficaci.
Interessante notare come il comportamento informativo dei cittadini stia evolvendo: sebbene una maggioranza si affidi ancora prevalentemente al parere dei medici per questioni sanitarie, c’è un crescente ricorso alle risorse online. Tuttavia, permane una diffidenza generale sulla affidabilità delle informazioni sanitarie reperibili sul web. I risultati mostrano infine i timori legati all’introduzione dell’AI nel settore sanitario: dall’affidabilità delle diagnosi alla protezione dei dati personali fino alla paura della sostituzione del personale medico. Nonostante ciò, prevale l’ottimismo riguardo alle potenzialità di miglioramento complessivo del sistema sanitario grazie all’innovazione tecnologica.
L’Italia guarda con interesse alle promesse dell’intelligenza artificiale nella salute pubblica, ma rimangono ancora parecchi dubbi e diverse incertezze da superare attraverso ulteriori studi ed esperienze pratiche che possano consolidare la fiducia nelle nuove tecnologie senza trascurare il valore insostituibile del rapporto umano nella cura del paziente.