Autismo: pubblicità ingannevole sui social per vendita integratori ‘miracolosi’

Autismo: vietate pubblicità sui social di integratori “miracolosi” per curare la malattia. Si tratta di pubblicità ingannevole.

Un intervento dell’Asa segna un importante passo avanti nella protezione dei consumatori dal marketing ingannevole legato alla salute mentale e fisica dei minori. È essenziale continuare a promuovere una maggiore consapevolezza riguardante la necessità di basarsi su dati scientificamente provati quando si tratta della salute dei nostri bambini.

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Autismo, pubblicità ingannevole su integratori – notizie.com

L‘Advertising Standards Authority (Asa), l’autorità britannica per la regolamentazione della pubblicità, ha recentemente posto un freno alla diffusione ingannevole di annunci pubblicitari relativi a tre diversi integratori alimentari. Questi prodotti erano promossi attraverso i social media, in particolare su Facebook, come soluzioni quasi miracolose per affrontare l’autismo e i disturbi dello spettro autistico.

False testimonianze e promesse non provate

Gli annunci in questione si avvalevano dell’utilizzo di testimonianze non verificate da parte dei genitori, che descrivevano questi integratori come decisivi nel miglioramento delle condizioni dei loro figli affetti da disturbi dello spettro autistico. Tuttavia, l’Asa ha condotto indagini approfondite sulle affermazioni fatte da questi annunci, concentrandosi sulla loro attendibilità e sulla presenza di prove scientifiche a sostegno delle promesse fatte. Come risultato delle indagini, è emerso chiaramente che non esistevano prove concrete che potessero giustificare tali affermazioni.

False testimonianze e promesse
False testimonianze e promesse sui social – notizie.com

Di fronte alla mancanza di evidenze scientifiche e all’utilizzo improprio di testimonianze personali per promuovere gli integratori come cure efficaci contro l’autismo o il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD), l’Asa ha agito prontamente. L’autorità ha richiesto alle aziende coinvolte nella produzione e nella vendita degli integratori incriminati di modificare radicalmente le loro pratiche pubblicitarie. In particolare, è stato richiesto che future campagne pubblicitarie non includessero più messaggi ingannevoli o false testimonianze capaci di trarre in inganno le famiglie con bambini affetti da queste problematiche.

Secondo stime fornite dall’Oms, circa 1 bambino su 100 in tutto il mondo è colpito da disturbi dello spettro autistico. Uno studio condotto dall’Università di Newcastle nel 2021 rivela che la prevalenza potrebbe essere ancora più alta nel Regno Unito dove circa un bambino su 57 risulta essere autistico. Lo stesso studio sottolinea anche un incremento vertiginoso delle diagnosi d’autismo in Inghilterra negli ultimi vent’anni.

L’Nhs (National Health Service), equivalente del servizio sanitario nazionale italiano, mette in guardia contro l’utilizzo indiscriminato di trattamenti non validati scientificamente per l’autismo. Sottolineando la necessità di basarsi su prove concrete piuttosto che su aneddotici successi personali, il servizio sanitario britannico invita le persone ad affidarsi esclusivamente a trattamenti riconosciuti ufficialmente dalla comunità medica internazionale.

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