Un famoso kickboxer è stato arrestato con l’accusa di aver rapito e aggredito una persona, al centro dei possibili traffici di droga
Jamal Ben Saddik è un kickboxer nato in Belgio, ad Anversa, ma di origine marocchina. A 33 anni vanta 44 match totali, di cui 36 vinti e 29 addirittura con KO. Dopo aver esordito nel 2011 si afferma nel mondo internazionale l’anno quando partecipa a Glory 4: Tokyo – 2012 Heavyweight Grand Slam. Si tratta del più grande torneo nella storia dei pesi massimi. Qui si qualifica fino alle semifinali, battendo avversari molto più esperti e nettamente favoriti come Errol Zimmerman e Remy Bonjasky. Il suo cammino si interrompe, però, quando duramente sconfitto ed eliminato dal romeno Daniel Ghița.
Un inizio promettente che, però, non ha trovato conferme nella carriera di Ben Saddik. Nonostante molti successi in singole gare, non è mai riuscito a vincere nessun torneo e presto la sua vita ha preso una piega sbagliata. Da qualche anno è entrato in un giro di droga che spesso gli ha causato delle problematiche anche a livello familiare. Il kickboxing ha iniziato ad avere un ruolo secondario, superato dai giri illeciti di cui era diventato protagonista. Più volte nel mirino delle forze dell’ordine, anche a causa di alcuni problemi con la famiglia, di recente è stato arrestato e condannato.
L’arresto e la condanna
Secondo quanto riporta GVA, verso la fine di giugno la polizia ha ricevuto un mandato di arresto per Ben Saddik. L’accusa è quella di aver rapito e usato la violenza nei confronti di un lavoratore portuale. Tutto lascia pensare una sua implicazione dietro un traffico di droga e in questa direzione si stanno svolgendo le indagini attualmente in corso. Al kickboxer è stato condannato a 40 mesi di carcere e a 40.000 euro di multa per l’aggravante di riciclaggio di denaro. L’obiettivo è quello di trovare ulteriori prove che incastrino lo sportivo e di comprendere cosa si nascondeva dietro questo evento.
Come anticipato, per Ben Saddik non sono i primi problemi con la giustizia. Nel 2022 un squadra antidroga aveva fatto irruzione in casa sua, una villa a Wommelgem. Grazie al contributo di uno dei cani delle autorità erano riusciti a ritrovare una valigetta con nascosto all’interno mezzo milione di euro in contanti. Nello stesso anno la sua famiglia era stata vittima – per ben cinque volte in poche settimane – di continui attacchi di altri individui immersi in questi traffici. Aggressioni che si sono poi rivolte anche alla stessa abitazione dell’uomo che, ora, forse avrà l’occasione di riflettere su come ha gettato la sua carriera.