Carlo Calenda critica l’adozione di modelli esteri e sottolinea l’irrealizzabilità del Front Populaire in Italia.
In Europa, ogni nazione sviluppa un proprio modello politico, influenzato dalle specificità storiche, culturali e istituzionali del paese. Mentre alcuni paesi come Francia e Gran Bretagna adottano sistemi e strategie peculiari, la possibilità di trapiantare tali modelli in altre realtà nazionali risulta spesso complessa e, a volte, impraticabile. Questa realtà si riflette nelle frequenti discussioni italiane su quali elementi esteri adottare per migliorare il sistema politico interno.
Calenda critica aspramente la mancanza di una proposta alternativa concreta all’attuale governo, sottolineando che una coalizione unita solo dal “no Meloni” non ha un programma coerente: “Bene, posso condividere che la destra stia governando male, ma qual è allora la proposta alternativa? Non c’è, perché in quella foto ognuno la pensa in maniera opposta agli altri su tutte le questioni fondamentali: politica internazionale, economia, infrastrutture… che ci fai? Grazie, ma così io sto fuori, certo non vado in giro con Santoro che dice viva Putin.”
In una recente intervista con Il Giornale, Carlo Calenda ha affrontato il tema delle discussioni sui modelli esteri, definendole “peggio che provinciali” e “ridicole”. Secondo Calenda, l’idea di importare sistemi istituzionali di altri paesi è fuorviante e irrealistica, data la diversità delle strutture politiche. “Queste ricorrenti discussioni sui modelli esteri da importare, che avvengono solo da noi, sono peggio che provinciali: sono ridicole. Parliamo di sistemi istituzionali diversissimi dai nostri, nulla di quel che succede in Francia o in Gran Bretagna è replicabile qui” ha affermato.
Rispondendo a una domanda sulla “febbre del Front Populaire” che “impazza nella sinistra”, Calenda ha chiarito il contesto francese. In Francia, al secondo turno delle elezioni, gli elettori tendono a votare contro ciò che non vogliono, il che ha recentemente sfavorito la destra lepenista. Tuttavia, Calenda sostiene che il ruolo del Front Populaire sia già concluso: “Per fare un governo che governi dovranno ovviamente tagliare le estreme alla Mélenchon, il cui programma economico porterebbe al default.”
Nonostante l’entusiasmo che il modello parigino ha suscitato a sinistra, Calenda si distanzia chiaramente. “E infatti io in quella foto non ci sono” ha dichiarato, riferendosi a una foto di gruppo in Cassazione. Ha espresso dubbi sulla capacità di una coalizione così eterogenea di governare efficacemente, prevedendo “il caos totale” in situazioni critiche come le discussioni sulle armi all’Ucraina o sulle politiche del lavoro.
L’intervista di Carlo Calenda mette in luce le difficoltà di adottare modelli politici esteri in Italia. Inoltre, critica la mancanza di coerenza e unità all’interno della sinistra italiana. Il dibattito su come migliorare il sistema politico italiano rimane aperto, ma per Calenda la soluzione non risiede nella semplice importazione di idee estere, bensì nella creazione di un progetto politico solido e condiviso.