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Maternità surrogata: ‘per la donna è una sconfitta’

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Alessandro Righi

Sul tema della maternità surrogata un’autorità del settore come Claudio Giorlandino, esprime il suo parere e lascia tutti senza parole

La maternità surrogata rappresenta un argomento di grande attualità e dibattito, sollevando questioni etiche, morali e sociali. Recentemente, Claudio Giorlandino ha espresso il suo punto di vista in merito, ponendo l’accento sulle implicazioni profonde che tale pratica comporta per la donna.

Maternità surrogata -Ansa- Notizie.com

La maternità surrogata si presenta come un processo riproduttivo complesso e variegato. Secondo Claudio Giorlandino, direttore generale dell’Italian College of Fetal Maternal Medicine e direttore scientifico del Centro di ricerca Altamedica, esistono diverse forme di questa pratica. Alcune vedono l’utilizzo degli ovociti della madre intenzionale con lo sperma del padre o di un donatore; altre prevedono l’impiego di embrioni completamente estranei alla coppia desiderosa di avere un figlio. Queste modalità sollevano interrogativi profondi sulla natura dell’adozione rispetto alla scelta della gestazione per altri.

Maternità surrogata: per le donne che vi ricorrono spesso è una sconfitta

Giorlandino identifica due categorie principali di donne che si avvalgono della maternità surrogata: quelle impossibilitate a portare avanti una gravidanza per motivi medici o fisici e quelle che desiderano evitare i rischi e i disagi legati alla gravidanza pur volendo un figlio biologicamente legato a loro. Sebbene la tecnologia offra queste possibilità, emerge una riflessione critica sul significato profondo della gravidanza e del parto nella vita delle donne.

Manifesti contro maternità surrogata -Ansa- Notizie.com

Il cuore dell’intervento di Giorlandino riguarda le conseguenze emotive e psicologiche della maternità surrogata sulla donna. Egli sottolinea come il processo gestazionale instauri una connessione intima tra madre e bambino attraverso il meccanismo del “limbic imprinting”, ovvero l’impronta limbica. Questa connessione va oltre la semplice biologia placentare; rappresenta un dialogo profondo tra emozioni, ricordi ed esperienze prenatali che si imprimono nel sistema limbico sia del bambino sia della madre.

L’analisi si estende alle differenze filogenetiche nel vissuto emotivo della gravidanza tra uomini e donne. Secondo lo specialista, la natura ha predisposto le donne a vivere la gravidanza attraversando esperienze emotive particolarmente intense grazie all’evoluzione specifica della loro porzione limbica cerebrale. Queste dinamiche rendono l’esperienza gestazionale non solo fondamentale dal punto di vista biologico ma anche cruciale per lo sviluppo personale ed emotivo femminile.

Sebbene la maternità surrogata possa apparire come una soluzione tecnologicamente avanzata per superare determinate problematiche riproduttive o personali, secondo Claudio Giorlandino essa comporterebbe una perdita significativa per le donne coinvolte. La privazione dell’esperienza diretta della gravidanza implica rinunciare a un aspetto fondamentale dell’esistenza femminile caratterizzato da uno scambio comunicativo profondo con il nascituro. Tale riflessione invita ad approfondire ulteriormente gli aspetti psicologici ed emotivi legati alle pratiche riproduttive assistite.

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Alessandro Righi