Una notizia importante per contrastare un fenomeno in aumento: apre lo sportello contro violenza economica sulle donne
In un’epoca in cui la lotta contro ogni forma di violenza sulle donne si intensifica, una città si distingue per un’iniziativa innovativa e di grande rilievo sociale. L’Ordine dei commercialisti e degli esperti contabili della città, in sinergia con il Centro antiviolenza La Nara, ha inaugurato uno sportello dedicato al supporto delle vittime di violenza economica. Questa collaborazione triennale mira a fornire assistenza qualificata attraverso l’impegno volontario di commercialiste.
La presentazione del progetto che aprirà a Prato, ha visto protagonisti Filippo Ravone, presidente dell’Ordine dei Commercialisti, Paola Santoni, presidente del Comitato Pari Opportunità dello stesso Ordine, e Francesca Ranaldi, coordinatrice del Centro Antiviolenza La Nara. Il protocollo d’intesa è stato firmato anche da Eleonora Sasso, vicepresidente della Cooperativa Alice che rappresenta il Centro Antiviolenza La Nara. L’iniziativa nasce dalla consapevolezza condivisa dell’importanza di affrontare con determinazione la violenza economica contro le donne.
Cos’è la violenza economica?
La violenza economica è una forma subdola di sopraffazione che limita drasticamente l’autonomia finanziaria delle donne attraverso il controllo o l’appropriazione delle risorse economiche familiari. Paola Santoni e Francesca Ranaldi evidenziano come tale comportamento miri a indebolire la partner rendendola dipendente dal punto di vista economico-finanziario. Questa dinamica riduce significativamente le libertà individuali della donna e ne impedisce ogni possibilità di emancipazione.
I dati raccolti dal Centro Antiviolenza La Nara offrono uno spaccato allarmante: nel 2023 quasi metà delle donne assistite non aveva un lavoro che garantisse indipendenza finanziaria; in Italia il 37% delle donne non possiede un conto corrente personale; una su tre non ha fonti autonome di reddito. Queste cifre sottolineano quanto sia diffusa e radicata la violenza economica nel tessuto sociale italiano.
Paola Santoni descrive tre livelli crescenti di abuso economico: dal semplice controllo delle risorse finanziarie fino alla costrizione a erodere il proprio patrimonio sotto minaccia o inganno. Anche dopo aver lasciato una relazione violenta, molte donne continuano a subire pesanti ripercussioni finanziarie dovute agli impegni assunti sotto coercizione.
Sebbene spesso utilizzati come sinonimi, i termini “violenza economica” e “violenza finanziaria” indicano realtà differenti ma interconnesse. Mentre la prima comprende il controllo su lavoro, casa e proprietà della vittima oltre alle risorse monetarie, la seconda si concentra specificamente sulle risorse finanziarie dirette.
L’iniziativa pratese rappresenta un faro nella notte per molte donne vittime di questa forma invisibile ma devastante di sopraffazione. Lo sportello contro la violenza economica offre non solo consulenze specializzate ma anche speranza per tutte quelle che aspirano a riconquistare pienamente la propria autonomia ed indipendenza.