Figli: dopo il covid, per l’esperto sono questi gli anni più difficili

Salute, il neuropsichiatra non ha dubbi: per i giovani che hanno vissuto il Covid, sono questi gli anni più difficili in assoluto 

La pandemia di Covid-19 ha lasciato un’impronta indelebile sulla società, influenzando non solo la salute fisica delle persone ma anche l’ambito educativo. Bruno Spinetoli, neuropsichiatra infantile e direttore dell’Unità operativa complessa Tsmree (Tutela salute mentale e riabilitazione dell’età evolutiva) del Dipartimento di Salute mentale dell’ Asl Roma 1, mette in luce le sfide che i cosiddetti ‘figli del Covid’ dovranno affrontare nel loro percorso scolastico.

Figli dopo il covid,
i bambini a scuola con il Covid -Ansa- Notizie.com

Durante il primo anno della pandemia, molti studenti hanno dovuto affrontare momenti cruciali del loro percorso educativo in condizioni tutt’altro che ordinarie. L’apprendimento a distanza (Dad) ha sostituito la tradizionale didattica in presenza, causando lacune formative che potrebbero avere ripercussioni significative sul lungo termine. “In alcune fasce d’età sono saltati alcuni passaggi didattici fondamentali”, sottolinea Spinetoli.

Per il neuropsichiatra la prima media e l’inizio dell’universita sono gli anni più difficili

Le conseguenze di questi ‘salti’ formativi si fanno già sentire. Gli studenti che hanno dovuto navigare l’inizio delle elementari, delle medie o delle superiori durante il lockdown mostrano maggiori difficoltà rispetto ai loro coetanei. Questo è particolarmente vero per coloro che stanno entrando nella prima media e nel primo anno di università – momenti già di per sé complessi – che ora si trovano ad affrontare sfide aggiuntive.

Figli: dopo il covid, per l'esperto sono questi gli anni più difficili
Università per i ragazzi del Covid -Ansa- Notizie.com

Nonostante sia evidente agli occhi degli esperti come Spinetoli la presenza di queste difficoltà nei percorsi scolastici dei bambini e dei ragazzi colpiti dalla pandemia, al momento mancano studi scientifici longitudinali capaci di quantificare con precisione l’impatto della Dad sulla formazione. Tuttavia, è ragionevole aspettarsi un impatto significativo sui processi di apprendimento. Il problema dell’apprendimento va oltre le circostanze eccezionali create dalla pandemia. Secondo Spinetoli, negli ultimi anni si è assistito a un aumento dei problemi espressivi a scuola non necessariamente legati ai disturbi dell’apprendimento – questi ultimi interessano infatti una minoranza degli studente. Fattori come la povertà economica e culturale giocano un ruolo cruciale nelle crescenti difficoltà scolastiche osservate tra i giovani.

L’emergere di queste problematiche richiede una profonda riflessione sui metodi didattici attualmente impiegati nel sistema educativo. È essenziale considerare come adeguarli alle nuove realtà sociali ed economiche così come alle diverse modalità attraverso cui i giovani oggi accedono all’informazione e alla cultura. La transizione da una cultura basata sull’udito a una dominata dal visivo pone nuove sfide nell’insegnamento e nell’apprendimento che devono essere affrontate con urgenza. Mentre ci avviciniamo alla fine della pandemia da Covid-19, diventa sempre più chiaro che le sue ripercussioni sul settore dell’educazione richiederanno tempo ed energie considerevoli per essere pienamente superate.

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