Antonio Socci: “Anziché il premierato…la Chiesa”

Antonio Socci, giornalista, saggista e conduttore televisivo italiano, invita tutti a guardare alla Chiesa anziché al premierato

Antonio Socci è una figura poliedrica nel panorama mediatico italiano, noto per la sua carriera giornalistica prolifica, le sue opere letterarie e la sua presenza come conduttore televisivo. Nato a Siena nel 1959, Socci ha iniziato la sua carriera come giornalista nel 1984, collaborando con diverse testate di rilievo come “Il Sabato”, “Il Giornale”, “Libero” e “Panorama”. La sua penna incisiva e le sue posizioni spesso controverse lo hanno reso un personaggio di spicco nel dibattito pubblico italiano, affrontando temi che spaziano dalla religione alla politica, dalla società all’economia. Tra i suoi incarichi giornalistici più importanti ricordiamo la direzione della rivista internazionale “30 Giorni” e il ruolo di vicedirettore di Rai 2.

Antonio Socci e le sue critiche
Antonio Socci presenta il suo libro e lancia qualche critica Notizie.com fonte foto ig: @loccidentale.it

Oltre all’attività giornalistica, Socci si è distinto come autore di saggistica, pubblicando numerose opere che esplorano tematiche religiose, storiche e di attualità. Tra i suoi libri più noti figurano “Caterina. Diario di un padre nella tempesta”, “Non è Francesco. La Chiesa nella grande tempesta” e “La profezia finale. Lettera a papa Francesco sulla Chiesa in tempo di guerra”. La sua figura non è esente da critiche, spesso accusato di eccessi polemici e toni accesi. Tuttavia, Socci rimane una voce autorevole nel panorama italiano, capace di suscitare dibattito e riflessione con le sue analisi e i suoi scritti. Attualmente, oltre all’attività di saggista, Socci ricopre il ruolo di direttore della Scuola di giornalismo di Perugia, contribuendo alla formazione delle nuove generazioni di giornalisti.

Antonio Socci oltre il premierato: “Dio abita in Toscana”

Partiamo dal suo ultimo libro, “Dio abita in Toscana”, oltre quattro pagine di storia, filosofia, letteratura e di storia del cristianesimo. “E’ una citazione del prologo del vangelo di Giovanni. Il sottotitolo rimanda al cuore culturale dell’Italia, la Toscana”. Ma veniamo al dunque, ecco perché è importante soffermarsi sul libro in questione. “Ci sono due ragioni per le quali l’ho scritto. Innanzitutto, ha una genesi antica, perché a 18 anni ho aderito al cattolicesimo. La seconda è una preghiera, un voto che ho fatto alla Santissima Annunziata, cui è intitolata una basilica di Firenze”.

Socci e la chiesa
Socci richiama la chiesa ad un ruolo importante Notizie.com fonte foto ig: @iltimonerivista

 

Firenze, la sintesi della filosofia di Atene e della religiosità di Gerusalemme per l’autore. Infatti, Socci spiega: “E’ una sintesi di civiltà grandiosa mai più superata”. Da qui poi una critica alla chiesa: “Si occupa di premierato anziché di annunciare la salvezza”. Quest’ultima affermazione del giornalista, dovuta al fatto che i vertici della Chiesa stessa siano focalizzati sulle riforme dello Stato invece, come appunta Socci: “di proclamare l’originalità della pretesa cristiana”.

In definitiva, Antonio Socci rappresenta una figura complessa e controversa, che ha lasciato un segno indelebile nel giornalismo italiano. Le sue opere e le sue posizioni continuano ad alimentare il dibattito pubblico, rendendolo un punto di riferimento per quanti cercano un’analisi critica e appassionata dell’attualità.

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