Rivoluzione nel campo della robotica: presentato al mondo un piede artificiale per persone con disabilità e futuri umanoidi
Durante l’ultimo evento G7 Salute a Genova, il mondo ha assistito alla presentazione di una vera e propria rivoluzione nel campo delle protesi e della robotica: il SoftFoot Pro. Questo dispositivo innovativo, frutto della ricerca dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit), rappresenta un passo avanti significativo sia per le persone con disabilità che per i futuri robot umanoidi.
Il SoftFoot Pro infatti, si distingue da tutte le altre protesi per essere un prototipo unico a livello globale. Il dispositivo che è già stato testato in precedenza da alcune persone con amputazioni, promette di migliorare e non poco, la qualità della deambulazione dei disabili, grazie anche ai suoi brevetti internazionali e alla sua innovativa progettazione. La presenza del ministro della Salute Orazio Schillaci all’evento sottolinea l’importanza di questa innovazione per il settore sanitario.
L’Ispirazione dietro il design del piede artificiale
L’idea alla base del SoftFoot Pro nasce dall’osservazione dei movimenti poco fluidi delle persone con protesi e dei robot nei laboratori del Iit. Manuel G. Catalano, ricercatore presso l’Iit, evidenzia come la rigidità delle protesi tradizionali limiti la mobilità su superfici irregolari o durante movimenti complessi come inginocchiarsi. Il team ha quindi lavorato allo sviluppo di una soluzione più versatile e adattabile.
SoftFoot Pro si avvale di una struttura ispirata all’anatomia umana, in particolare alla flessibilità del piede. Composto da un meccanismo ad arco in titanio e catene in materiale plastico ad alta resistenza, questo dispositivo riesce a replicare la dinamica del cammino naturale grazie anche al meccanismo “verricello” che distribuisce uniformemente la forza sul terreno durante il passo.Flavio Gaggero, uno dei tester di SoftFoot Pro, racconta l’impatto positivo che questo dispositivo ha avuto sulla sua vita quotidiana, restituendogli una camminata più naturale dopo anni dalla sua amputazione. L’Iit continua a lavorare sull’ottimizzazione del prodotto per migliorarne ulteriormente peso, dimensioni ed efficienza energetica.
Il SoftFoot Pro rappresenta non solo un traguardo importante nella ricerca tecnologica applicata al benessere umano ma apre anche nuove frontiere nell’integrazione tra uomo e macchina. Con i suoi avanzamenti tecnologici e le sue applicazioni potenziali sia nel campo medico che in quello della robotica avanzata, questo dispositivo segna un punto di svolta verso un futuro dove le barriere tra capacità fisiche naturali ed artificiali diventano sempre più sfumate.