L’endometriosi può essere acuita da alcuni prodotti e alimenti che degenerano la sintomatologia e possono generare complessità.
Non tutti sanno che anche nella vita quotidiana, semplicemente con l’alimentazione, è possibile incidere in maniera diretta sulla patologia, apportando dei condizionamenti molto severi che hanno risvolti significativi e anche a lungo termine.
Questo avviene non solo per pratiche della vita quotidiana ma anche per l’alimentazione poiché ci sono alcuni prodotti largamente “Infiammanti” che andrebbero evitati ad ogni costo per tenere lontani i sintomi e scongiurare il peggio.
Endometriosi: come gestirla con l’alimentazione
L’endometriosi è un’infiammazione cronica benigna che riguarda gli organi genitali femminili. In condizioni normali le cellule endometriali si trovano nell’utero, Quando queste fuoriescono e iniziano a posizionarsi ovunque, si può determinare la diffusione dell’endometriosi che colpisce fino al 20% delle donne in età fertile, soprattutto tra i 25 e i 35 anni.
Tradizionalmente si presenta in maniera asintomatica, con dolore al basso ventre, con mestruazioni dolorose ma raramente ha sintomi tali che si possono chiaramente identificare rispetto al resto. Sicuramente il dolore insistente o troppo forte è un campanello d’allarme.
Non sempre però viene spiegato alle pazienti quanto sia incidente anche l’approccio alimentare nella gestione della malattia. Vi sono infatti alcuni cibi proibiti, ovvero alimenti che andrebbero evitati ad ogni costo come carne rossa, prodotti lavorati, grassi e cibi fritti, bevande zuccherate, latticini, alcolici, soia, glutine e conservanti e additivi. Tutto ciò che è stato lavorato per questo è da tenere in considerazione come “non adeguato”, prediligendo una dieta naturale e più sana e bilanciata.
Fare un’alimentazione corretta è indispensabile per preservare la salute ed evitare che la malattia degeneri. Questo è un passo fondamentale oggi in abbinamento al resto ed è per questo che, in caso di condizione clinica rilevante, è utile valutare un percorso con uno specialista che possa aiutare in questo senso e quindi indirizzare verso un tipo di approccio non solo farmacologico ma anche alimentare.
Gli stadi della malattia sono quattro: l’endometriosi minima, lieve, moderata e grave. Questo tipo di infiammazione richiede comunque sempre un ottimo apporto di alimenti che siano ricchi di fibre come cereali, legumi, verdura, frutta- al fine di aiutare anche le funzioni digestive. Oltre a prodotti a base di Omega 3. Integratori con Vitamina D, Omega, sono in grado di gestire la produzione di prostaglandina che è una molecola che riduce i processi infiammatori e quindi può dare un rilevante benessere per l’organismo.