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Curiosità

Consumi: gli italiani spendono 1 euro su 3 per mangiare fuori casa

Published by
Alessandro Righi

Consumi: secondo i dati forniti dalla Coldiretti Toscana, gli italiani su 3 euro, ne spendono almeno 1 per mangiare fuori casa

La tendenza a consumare pasti al di fuori dell’ambiente domestico sta registrando una crescita esponenziale in special modo in Toscana, con quasi un terzo delle spese alimentari destinate alla ristorazione. I dati relativi a questo fenomeno, stanno evidenziando quanto sia importante per il consumatore, conoscere l’origine dei prodotti che gli vengono serviti nei menu dei numerosi locali della regione.

Il rito della cena fuori casa -Ansa- Notizie.com

La Coldiretti della regione Toscana su questo argomento, sottolinea la necessità di una maggiore trasparenza riguardo all’origine degli alimenti proposti nei menu dei ristoranti. Con oltre 20 mila attività tra ristoranti, pizzerie e bar, la regione vede un forte incremento del consumo fuori casa, che raggiunge il 32% del totale delle spese alimentari nel 2023. Una chiara indicazione dell’origine dei cibi diventa quindi essenziale per garantire ai consumatori la qualità e l’autenticità dei prodotti agroalimentari toscani.

Gli italiani amano mangiare fuori casa i prodotti locali

L’industria della ristorazione rappresenta un canale di vendita fondamentale per moltissimi prodotti del settore agroalimentare toscano. Dalla carne al pesce, passando per frutta, verdura e derivati come salumi e formaggi di alta qualità, il consumo fuori casa offre un importante sbocco commerciale. In particolare, settori come quello ittico e vitivinicolo vedono nella ristorazione il principale canale di commercializzazione.

Bandiera Coldiretti -Ansa- Notizie.com

Gli agriturismi giocano un ruolo chiave nell’economia locale toscana grazie alla loro capacità di offrire non solo alloggio ma anche esperienze enogastronomiche autentiche basate sui prodotti del territorio. Con 2.713 strutture recettive, la Toscana si conferma leader nazionale nell’ospitalità rurale promuovendo una stretta connessione tra agricoltura e turismo.

La ricchezza gastronomica della Toscana è testimoniata da 94 prodotti tra DOP e IGP che generano un valore superiore a 1,4 miliardi di euro annui. Nonostante questi numeri impressionanti, il settore deve confrontarsi con il problema del “fake in Italy”, ovvero la vendita di cibo straniero presentato come italiano grazie a cavilli legali legati alla trasformazione degli alimenti. Coldiretti Toscana ha avviato una campagna contro questa pratica ingannevole promuovendo una petizione europea #nofakeinitaly volta a garantire maggiore trasparenza sull’origine degli alimenti. In ogni caso comunque, i consumatori toscani sembrano mostrare sempre più interesse verso il consumo dei cibi fuori dalla propria abitazione e questo contribuisce significativamente all’economia locale. Attraverso questo canale però, diventa imperativo assicurare che le informazioni relative all’origine dei cibi serviti, siano chiare e facilmente accessibili. Questo non solo tutelerà i diritti dei consumatori ma valorizzerà anche l’autentica eccellenza agroalimentare della regione.

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Alessandro Righi