Un figlio è entrato nella casa di riposo dove stava la madre e l’ha uccisa, per poi sparare anche contro un altro paziente e un dipendente
La Croazia è senza parole. L’ultimo avvenimento, risalente a lunedì scorso, che ha coinvolto la città orientale di Daruvar (a 130 chilometri di distanza dalla Capitale Zagabria), ha sconvolto i cittadini di tutto il Paese. Si tratta forse della conseguenza, estrema e inconcepibile, di un rapporto tra madre e figlio, forse di ragioni che non verranno mai realmente rese note. Retroscena che comunque non possono ergersi a giustificazione di un atto così grave e impietoso, come quello commesso da un uomo di 51 anni – per ora mantenuto anonimo – nei confronti di sua madre e non solo.
La povera donna aveva un’età molto avanzata. Nonostante la sua lucidità, i parenti non potevano colmare la mancanza di autosufficienza e, per garantirle una vita tranquilla e nell’agio, avevano deciso di mandarla in una struttura di riposo. Un centro di assistenza residenziale, diverso dalle solite case di cura. In cui vivendo comunque in una casa si può godere dell’aiuto di addetti ai lavori nelle proprie e ovvie difficoltà, normali per chi dall’alto dei suoi anni fatica a portare a termine quei compiti quotidiani che lo stare da sola implica. Per questo era sempre in compagnia, seguita da persone che la facevano sentire a casa.
Tutto sembrava filare per il meglio. La signora si godeva i suoi ultimi anni con la pazienza di chi sa che quel giorno è vicino, ma che non teme lo scorrere del tempo. Una filosofia che, però, vista l’evoluzione dei fatti l’ha ingannata. A forzare la mano, accelerando il corso del destino, infatti, è stato proprio suo figlio. Il cinquantunenne due giorni fa ha deciso di fingere una visita alla sua mamma. Questo è entrato nel complesso e ha tirato fuori un’arma, una pistola, con la quale ha sparato contro il proprio genitore, lasciandolo senza vita.
Non contento, ha poi colpito anche un residente e uno dei badanti, che si erano provati a mettere in mezzo per fermare il malsano gesto, uccidendoli entrambi. Una strage dalla quale è provato a fuggire immediatamente, ma le sue speranze di farla franca si sono rivelate vane. L’assassino è stato catturato rapidamente dalla polizia che lo ha interrogato, senza riuscire però a ottenere ragioni valide dietro questi omicidi. Anche il sindaco di Daruvar Damir Lnenicek, al canale televisivo regionale N1, ha voluto esprimere la propria opinione su questo doloroso avvenimento: “È difficile per me capire come ciò sia potuto accadere nella nostra città, nel nostro paese“.