Una figlia, stanca di prendersi cura della madre di 102, ha deciso di ucciderla con una coltellata, prima di costituirsi alla polizia
I genitori sono i primi a prendersi cura di noi. Ci crescono fin da neonati, fanno di tutto per metterci sulla strada giusta e per garantirci un futuro che sia il più roseo possibile. Un lavoro di grande responsabilità, arduo, difficilissimo e pieno di intoppi e di imprevisti da superare e che servono da lezione. Si arriva, però, poi al momento in cui le strade si invertono. L’anzianità prende il sopravvento e a ricoprire i panni del punto di riferimento per la famiglia diventano i figli. Questi si assumono il compito di accompagnare la madre e il padre negli ultimi anni della loro vita.
Gli offrono tutto quel che possono e gli restituiscono tutto ciò che hanno ricevuto in passato, quando erano piccoli. Per quanto questo sia complicato, per quanto delle volte verrebbe voglia di fermarsi, bisogna ricordare l’affetto che ci lega e quanto loro si sono sbattuti per farci arrivar fino dove siamo. Una dare a vere sul quale si fonda la vita civile e quella familiare. Uno scambio reciproco che non deve avere lo scopo di guadagnarci qualcosa, ma di far sentire il nostro amore, ricambiando quel che abbiamo ricevuto per tutto il percorso di crescita che abbiamo vissuto, guardando il mondo dalle loro spalle.
Concetti che, però, non sono purtroppo chiari a tutti e che delle volte vengono dimenticati o ignorati. In questo senso, ci sono figli che abbandonano i propri genitori, che gli voltano le spalle e li lasciano in balia di altri o, addirittura, da soli. A questi si aggiunge chi, invece, se ne occupa ma controvoglia. Un caso recente è quello avvenuto in Giappone, nella città di Kunitachi, vicino Tokyo. Qui una donna di 70 anni, Yoko Komine, accudiva la sua anziana madre di 102 anni. Un impegno non indifferente, ma che non è riuscita a reggere.
Secondo quanto riporta TV Asahi, la polizia ha arrestato la settantenne accusandola di aver ucciso la mamma. Un’accusa che è stata confermata dalla donna stessa, la quale avrebbe riferito alle forze dell’ordine di averlo fatto perché non riusciva più a prendersene cura. Stando a quanto riferito dalle autorità, Komine avrebbe strangolato sua madre con una corda sottile lo scorso lunedì, intorno alle 6:40, e poi l’ha pugnalata al collo con un coltello mentre dormiva nel letto. Questa poco dopo ha deciso di costituirsi, ammettendo il proprio crimine. Nei prossimi giorni dovrà presentarsi in tribunale per conoscere la sua pena.