Immersi nell’acqua di una diga sono stati trovati due cadaveri di un padre e di sua figlia piccola, la polizia sospetta il peggio
Alcune volte a distanza di tempo e con coincidenze del tutto casuali si fanno delle scoperte che lasciano a bocca aperta. Alcune spettacolari, come il ritrovamento di reperti storici o culturali per esempio, in altri casi invece macabre e terrificanti, come quelle di alcuni cadaveri. Entrambe creano scalpore, suscitando ovviamente delle emozioni differenti. Tra lo stupore del primo e il dolore, a volte anche il terrore davanti al secondo. Scoprire qualcosa, dunque, è sempre motivo di cronaca, per quanto sarebbe tutto sempre più belle e facile se gli unici avvenimenti riguardassero solo il primo dei due casi citati.
Eppure, le tragedie sono molto più comuni. La follia dell’uomo, la sua disumanità lo spinge delle volte – sempre e comunque troppo spesso – a gesti scellerati, indescrivibilmente ripugnanti di cui alcune volte, per lo meno, si pente. Il pentimento, però, non è altro che un tentativo di star bene con sé stessi. Un’azione introspettiva che non rimette in piedi quel che è stato fatto in passato, spingendo in altri rari casi gli artefici del dramma ad autoinfliggersi la stessa pena. Una sorta di legge del contrappasso, ma in cui la vittima non riottiene mai ciò che le è stato tolto con la forza.
Quanto avvenuto in Giappone, nel villaggio di Shimokitayama, presso la prefettura di Nara ricalca entrambi i concetti espressi. Qui, qualche giorno fa, sono stati rinvenuti dalla diga due cadaveri. Il primo apparteneva a un uomo sulla cinquantina, l’altro a una bambina di soli pochi anni. Nelle ore che hanno seguito la scoperta la polizia ha indagato per risalire ai profili dei due corpi, scoprendo che si trattava di un padre di 51 anni e della figlia di soli 5 anni. Il ritrovamento arriva a poche ore di distanza dalla denuncia della famiglia. Questi non avendo più loro notizie, hanno deciso di contattare le forze dell’ordine.
Individuati due giorni fa, sono stati subito soggetti all’autopsia, per la quale si attendono i risultati nelle prossime ore. Lo scopo è quello di capire il motivo della morte. Le autorità, per l’esattezza, vogliono comprendere se verrà confermata quella che attualmente sembrerebbe l’ipotesi regina. La polizia, infatti, sostiene che si sia trattato di un omicidio-suicidio. Ovvero, prima l’uomo ha ucciso sua figlia e, solo dopo, colpito dal rimorso ha deciso di suicidarsi. Questo caso, dicono i poliziotti, combacerebbe con una chiamata arrivata a un centro di consulenza infantile la scorsa domenica, quando un uomo ha detto: “Voglio morire, quindi voglio lasciare mio figlio con voi”.