Una catastrofe che ha lasciato senza parole, l’esplosione di una fabbrica di materiale pirotecnico ha causato la morte di una persona
Esplosione drammatica a Sofia. In un sobborgo della capitale bulgara – tra Elin Pelin e il villaggio di Gara Elin Pelin – nella notte tra giovedì e venerdì è saltata in aria una fabbrica di fuochi d’artificio, scatenando il panico nella città. Il fuoco, il fumo e il rumore degli spari hanno terrorizzato gli abitanti, che solo nella mattinata seguente hanno visto i soccorsi poter intervenire per porre fine a questa catastrofe. Le case vicine sono state evacuate, circa 150 persone hanno lasciato la propria abitazione. Alcune di queste si sono rifugiati da amici e parenti, altre hanno preferito restare a dormire in macchina per paura.
Nelle scorse ore sono partite le indagini. La polizia e i vigili del fuoco stanno cercando di capire la causa che ha scatenato l’esplosione. Il loro arrivo sul posto non è stato immediato, a causa della sua impraticabilità della zona. Solo dopo che la situazione si è calmata, questi sono potuti giungere per fermare le fiamme e iniziare a ricostruire le dinamiche. Stando a quanto scrivono i media locali, si sarebbe trattato di uno dei peggiori disastri nella storia della Bulgaria. Molti abitanti ne hanno approfittato per chiedere a gran voce al governo lo stop nella produzione di materiale pirotecnico, lesivo sotto molteplici aspetti.
Mentre l’indagine prosegue, in contemporanea si svolgono le ricerche dei possibili superstiti. Al momento della deflagrazione erano presenti all’interno della fabbrica un uomo di 60 anni e il figlio del proprietario di 22. Non sono ancora stati ritrovati. Le speranze che possano essere individuati ancora in vita sono ridotte all’osso, così come quelle degli altri dispersi. Il timore delle forze dell’ordine ora si è allargato, però, anche alla nuvola tossica che si sta espandendo nell’area. La sua inalazione potrebbe causare problemi a lungo o a breve termine per i cittadini. Motivo per cui si sta studiando rapidamente un piano per ovviare a questa problematica.
Per quanto riguarda le vittime accertate, per il momento il numero è fermo a uno. Si tratta di una persona di 49 anni, un padre che si trovava nei pressi dell’industria al momento della tragedia, insieme a sua figlia. L’uomo, dopo esser stato colpito dall’onda d’urto, è stato immediatamente ricoverato in ospedale. Ad ucciderlo, però, sarebbero stati i gas inalati dopo l’impatto. È ancora in vita, invece, la ragazza di 22 anni. Quest’ultima, però, si trova in condizioni critiche. Stando a quanto riferiscono dall’ospedale, avrebbe riportato ustioni per circa l’85% del suo corpo, come rivelato dal ministro Stoyanov.