Purtroppo sembra essere diventata una routine ascoltare notizie di giovani vittime di annegamenti, ma come si può evitare che accada?
Ogni anno, l’Italia piange la perdita di circa 400 persone a causa dell’annegamento, con una percentuale allarmante del 10% rappresentata da minori. Questa statistica tragica mette in evidenza un problema grave che necessita di un’attenzione immediata e di azioni concrete per prevenire ulteriori tragedie.
Secondo i dati forniti dall’Irccs pediatrico Bambino Gesù di Roma, negli ultimi dieci anni sono stati registrati circa 80 casi di bambini e ragazzi coinvolti in incidenti di balneazione che hanno richiesto interventi d’emergenza. In vista della Giornata mondiale della prevenzione dell’annegamento, istituita dalle Nazioni Unite il 25 luglio, emerge la necessità impellente di adottare misure preventive efficaci.
La prevenzione è identificata come l’approccio primario per ridurre il rischio di annegamento tra i più giovani. L’Ospedale Bambino Gesù sottolinea l’importanza della sorveglianza costante dei minori vicino all’acqua e raccomanda l’utilizzo di barriere fisiche per limitare l’accesso non controllato a piscine e specchi d’acqua. È essenziale anche insegnare ai bambini a nuotare fin dalla tenera età e utilizzare dispositivi galleggianti adeguati.
L’introduzione precoce all’ambiente acquatico attraverso corsi mirati può giocare un ruolo cruciale nell’aumentare la sicurezza dei bambini in acqua. Tuttavia, è fondamentale mantenere una sorveglianza attiva anche per i bambini che mostrano confidenza nell’elemento acquatico.
Gli adulti hanno la responsabilità non solo di sorvegliare ma anche di dare il buon esempio rispettando le regole stabilite per la sicurezza in acqua. Il rispetto delle norme sulla balneazione può significativamente ridurre il rischio di incidenti ed è essenziale che gli adulti dimostrino comportamenti prudenti da emulare. Vivere vicino al mare o avere una piscina in casa non equivale automaticamente a essere al sicuro dall’annegamento. È importante educare sia i bambini sia gli adulti sui potenziali rischi associati all’acqua e assicurarsi che le segnalazioni siano chiaramente comprensibili da tutti.
Nonostante tutte le precauzioni possibili, gli incidenti possono ancora verificarsi. In tali circostanze, è vitale agire rapidamente lanciando oggetti galleggianti alla persona in difficoltà e chiamando soccorsi qualificati se necessario. Conoscere le tecniche base del primo soccorso può fare la differenza tra la vita e la morte. Affrontare il problema degli annegamenti infantili richiede un impegno collettivo basato sulla prevenzione, educazione e prontezza nell’intervento d’emergenza. Solo attraverso queste azioni coordinate sarà possibile ridurre significativamente il numero delle vittime ogni anno in Italia.