Dopo aver ufficializzato la non omologazione degli autovelox illegali è ora possibile contestare le sanzioni legate a quelli apparecchi
In un contesto in cui la sicurezza stradale è sempre più al centro dell’attenzione pubblica, nei giorni scorsa è emersa una problematica legata all’utilizzo di alcuni apparecchi autovelox giudicati non conformi alle normative vigenti. In conseguenza a questo il Codacons ha sollevato il problema relativo alla possibilità di contestare le multe elevate da tali dispositivi, anche a seguito dei numerosi sequestri ordinati dal Gip del Tribunale di Cosenza. Le contestazioni in particolar modo gli apparecchi T-Exspeed v 2.0, i quali non sarebbero omologati e sarebbero privi dei requisiti necessari per garantire la validità delle sanzioni emesse.
La legge offre agli automobilisti degli strumenti per impugnare le sanzioni ricevute, stabilendo criteri e tempi precisi. Dalla data di contestazione o notifica della violazione, è possibile presentare ricorso entro 60 giorni davanti al Prefetto o entro 30 giorni dinanzi al giudice di pace. Il primo caso prevede un ricorso gratuito ma comporta il rischio di dover pagare il doppio della sanzione in caso di esito negativo; nel secondo caso invece è necessario versare il contributo unificato. Tuttavia, per le multe già pagate o quelle per cui siano scaduti i termini previsti dalla legge per fare ricorso, non vi è possibilità di impugnazione. È quindi fondamentale agire tempestivamente una volta ricevuta la notifica della sanzione.
Per coloro che intendono contestare una multa basata su rilevazioni effettuate da autovelox potenzialmente non a norma, è essenziale verificare l’omologazione del dispositivo che ha accertato la violazione. Questo passaggio richiede la presentazione di un’istanza d’accesso presso il comune dove l’apparecchio è installato. Una volta ottenuti gli atti relativi all’autovelox incriminato, sarà possibile analizzare le specifiche tecniche e accertarsi della sua conformità alle normative vigenti. Solo attraverso questo processo si potranno avere certezze concrete sulla legittimità delle sanzioni elevate e procedere con eventuali azioni legali volte alla loro impugnazione.
Il presidente Carlo Rienzi sottolinea l’importanza della legalità nell’utilizzo degli autovelox da parte degli enti locali: “Chi viola i limiti di velocità e mette a rischio la sicurezza stradala va sempre punito”, dichiarando tuttavia che “gli enti locali devono agire nella piena legalità utilizzando apparecchi omologati”. Questo approccio garantirebbe non solo il rispetto delle regole ma eviterebbe anche “l’inevitabile raffica di ricorsi” che ora si prevede a seguito dei sequestri disposti dalla magistratura. Se da un lato vi è l’impegno costante nel promuovere la sicurezza sulle strade attraverso controlli adeguati e sistematicamente aggiornati alla tecnologia disponibile, dall’altro emerge chiaramente l’esigenza che tali controlli siano effettuati nel pieno rispetto delle normative vigenti. Solo così sarà possibile garantire equità nelle procedure sanzionatorie ed evitare ulteriorior disagio agli automobilisti già gravati dalle conseguenze economiche delle infrazioni stradali.