Gli scienziati avvertono la popolazione mondiale, il cambiamento climatico rischia di scatenare delle pericolosissime tempeste tropicali
La fine del caldo in alcuni Paesi non è stata una buona notizia come potrebbe sembrare. Taiwan, le Filippine e poi la Cina sono state colpite la scorsa settimana da quello che sembrerebbe essere il tifone più potente dell’anno. Scuole, aziende e mercati sono stati chiusi. La velocità dei forti venti che hanno colpito queste Nazioni raggiungeva i 227 chilometri orari, costringendo il governo cinese a evacuare centinaia di migliaia di residenti sulla costa occidentale. Un cambio di clima drammatico e che ha fatto rimpiangere le elevate temperature che stanno, invece, piegando tutta l’Europa centrale.
Queste tempeste non sarebbero però casuali. Un team di scienziati ha pubblicato un articolo sulla rivista Science in cui analizza la causa di questo improvviso stravolgimento. Questi rivelano che nei prossimi mesi la situazione potrebbe degenerare ulteriormente, arrivando tra qualche anno a farsi ancor più intensa e costante. Un fenomeno che, stando alle loro analisi e ai loro approfondimenti, rientrerebbe in un argomento molto più ampio e spesso dibattuto, quello del cambiamento climatico. La loro origine risiederebbe, infatti, proprio in quelle elevate temperature che caratterizzano ormai da tempo le estati di quasi tutto il mondo. La soglia dei 30° superata con una facilità disarmante rischia di avere conseguenze davvero drammatiche.
Guidati da Zhang Wenxia, presso l’Accademia Cinese delle Scienze, i ricercatori hanno scoperto che circa il 75% della superficie terrestre mondiale sta vivendo un aumento della variabilità delle precipitazioni o, comunque, di oscillazioni più ampie tra un clima umido e secco. L’aumento delle temperature a cui accennavamo, spiegano, fa in modo che l’atmosfera trattenga più facilmente l’umidità, causando fluttuazioni più ampie nelle precipitazioni. Steven Sherwood, scienziato del Centro di ricerca sui cambiamenti climatici dell’Università del Nuovo Galles del Sud esterno alle ricerche, ha rivelato che: “L’aumento della variabilità metereologica significa periodi di pioggia più piovosi e periodi di siccità più secchi”.
Sherwood ha poi aggiunto: “Le cifre sono destinate ad aumentare man mano che il riscaldamento globale prosegue, aumentando le possibilità di siccità e, o, inondazioni”. Questo secondo gli scienziati potrebbe portare a una riduzione delle tempeste tropicali, ma a un aumento della loro potenza. Sempre Sherwood ci dice che: “L’aumento del vapore acqueo nell’atmosfera è probabilmente la causa ultima di tutte queste tendenze verso fenomeni idrologici più estremi. In generale, una temperatura superficiale del mare più calda è una condizione favorevole per lo sviluppo dei cicloni tropicali“, ha concluso, lanciando un messaggio verso la popolazione mondiale avvertendola delle pericolosità del cambiamento climatico.