Salute: secondo una noto neuropsichiatra, spesso le “difficoltà mostrate dai ragazzi a scuola non sono solo dovute ai dsa”
Le difficoltà scolastiche dei giovani italiani sono in continuo aumento, un fenomeno che va oltre i disturbi specifici dell’apprendimento e che spesso si manifesta con una crescente incapacità di comprendere anche i più semplici testi scritti. Bruno Spinetoli, neuropsichiatra infantile e direttore dell’Unità operativa complessa Tsmree della Asl Roma 1, ha messo in luce come le statistiche Istat raccolte grazie alle prove Invalsi, abbiano rivelato una tendenza preoccupante.
Secondo Spinetoli, la percentuale di studenti che mostrano difficoltà nella comprensione del testo è significativamente alta, variando dal 20% al 40% a seconda delle aree geografiche. Queste cifre superano di gran lunga la prevalenza dei disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), stimata tra il 5% e il 7%. Ciò suggerisce che le cause alla base delle difficoltà scolastiche siano da ricercarsi altrove.
L’origine del problema sembra essere multifattoriale, includendo aspetti economici, sociali e culturali. La crescente domanda di valutazioni per DSA – triplicata rispetto alla loro effettiva prevalenza – evidenzia una sofferenza diffusa nel percorso educativo dei ragazzi che non può essere attribuita unicamente ai disturbi dell’apprendimento. Nella Asl Roma 1 si registra un numero sempre maggiore di bambini con difficoltà scolastiche non riconducibili ai DSA. Questo fenomeno richiede un’attenzione particolare verso gli effetti che vari fattori possono avere sull’apprendimento. Spinetoli sottolinea come sia necessario distinguere tra le diverse cause delle difficoltà per poter offrire interventi mirati.
Il neuropsichiatra invita a riflettere sulle metodologie didattiche attuali e sulla necessità di percorsi educativi alternativi o integrativi. L’obiettivo è quello di riorganizzare l’approccio all’insegnamento per rispondere meglio alle esigenze che ormai dilagano tra gli studenti. Tra le proposte vi è quella di promuovere la lettura attraverso tecniche innovative e ridurre l’esposizione precoce ai dispositivi digitali. La soluzione potrebbe risiedere nella ricerca di nuovi percorsi scolastici capaci di adattarsi alle diverse esigenze degli studenti. È fondamentale incoraggiare attività che stimolino l’apprendimento in modo più efficace, come quelle motorie organizzate o tecniche volte a favorire la lettura fin dalla più tenera età. Il panorama delineato da Bruno Spinetoli evidenzia la necessità urgente di affrontare le difficoltà scolastiche dei ragazzi con un approccio olistico che vada oltre la semplice diagnosi dei DSA. È essenziale lavorare su più fronti – didattico, sociale e culturale – per garantire a tutti gli studenti le migliori opportunità educative possibili.