Archeologia: scoperta cantina storica, risale a di 1800 anni fa

Importante notizia in campo archeologico: scoperta una cantina di 1800 anni fa, ricerca e risultato storico 

L’iniziativa Art Bonus avviata per supportare il progetto dimostra l’importanza attribuita alla conservazione ed esaltazione del patrimonio storico-archeologico italiano.

scoperta cantina archeologia
Scoperta storica – notizie.com

In un’epoca in cui il vino è considerato non solo una bevanda ma un vero e proprio simbolo culturale, la recente scoperta archeologica nel territorio di San Gimignano (Siena) apre nuove prospettive sulla comprensione della produzione vinicola antica. La 17esima campagna di scavi presso la villa romana di Aiano ha portato alla luce una cantina per la produzione e conservazione del vino risalente a oltre 1800 anni fa, tra il IV e il VII secolo d.C.

Un sito archeologico che continua a sorprendere

La ricerca, condotta dall’Université Catholique de Louvain in collaborazione con l’amministrazione comunale di San Gimignano sotto la direzione scientifica del professor Marco Cavalieri, ha rivelato dettagli sorprendenti su questa antica struttura. All’interno di un’ampia sala, sono stati rinvenuti i resti di circa trenta ‘dolia defossa’, grandi giare interrate utilizzate per conservare il vino. Questo ritrovamento suggerisce che la villa fosse al centro di una fiorente produzione vinicola, destinata non solo al consumo locale ma probabilmente anche alla commercializzazione.

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San Gimignano – notizie.com

Le indagini hanno inoltre portato alla scoperta di due vasche rettangolari utilizzate per la fermentazione del mosto. Questi bacini erano rivestiti internamente con intonaco idraulico e dotati sul fondo di una cuvette per la raccolta della feccia. La presenza ipotizzata del torchio e le analisi chimiche effettuate sui campioni prelevati dai doli confermano l’avanzata conoscenza delle tecniche vinicole da parte degli antichi Romani, inclusa l’uso della resina di pino e pece per rivestire i recipienti.

La villa romana di Aiano rappresenta uno dei siti archeologici più significativi dell’area grazie alle sue dimensioni – circa 10mila metri quadri – e ai numerosi ritrovamenti che testimoniano l’estesa attività produttiva svolta nel corso dei secoli. Il sindaco Andrea Marrucci ha espresso grande soddisfazione per i risultati ottenuti dalla campagna di scavo, sottolineando come questi contribuiranno ad arricchire ulteriormente il nuovo Polo Museale di Santa Chiara.

Con queste ultime scoperte si apre un nuovo capitolo nella storia della villa d’Aiano, offrendo spunti preziosi per comprendere meglio le dinamiche economiche e sociali legate alla produzione ed esportazione del vino nell’antichità. L’impegno dell’Università Catholique de Louvain insieme all’amministrazione comunale promette ulteriori sviluppi negli studi archeologici della regione, consolidando il legame tra passato e presente attraverso la valorizzazione dell’eredità culturale legata al vino.

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