Emorragia commerciale per il sistema moda. Anche il 2024 inizia male. Il Ministro Urso convoca il tavolo di settore.
Il settore della moda sta affrontando un periodo di grande difficoltà. Nel primo semestre del 2024, le vendite nei negozi hanno registrato un calo del 4,6%, proseguendo la tendenza negativa già evidenziata nel 2023. Lo scorso anno, infatti, ha visto la chiusura di circa cinquemila vetrine in tutto il Paese. Questa emorragia commerciale non sembra trovare fine, colpendo tanto i grandi marchi del lusso quanto i brand più economici.
La crisi del settore moda non si limita solo all’Italia, ma è un fenomeno globale che sta zavorrando anche i mercati finanziari. A Piazza Affari, le principali aziende del lusso hanno avuto un impatto negativo significativo sui mercati, contribuendo al clima di incertezza economica.
In risposta a questa situazione critica, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha convocato un tavolo di settore per discutere delle misure urgenti da adottare. L’incontro, che si terrà oggi, vede la partecipazione della Federazione Italiana del Commercio, Confcommercio, che ha lanciato un allarme alla vigilia dell’evento.
Le speranze riposte nei saldi estivi non si sono concretizzate come previsto, lasciando i negozianti in una posizione difficile. Le strategie di sconto non sono state sufficienti a compensare il calo generale della domanda, e molti esercenti stanno cercando soluzioni per rimanere a galla in un mercato sempre più competitivo e incerto.
La Federazione Italiana del Commercio sottolinea l’importanza di adottare politiche di supporto concrete e mirate per aiutare il settore a superare questa crisi. Tra le possibili soluzioni si discute di incentivi fiscali, promozione del Made in Italy e digitalizzazione dei punti vendita per migliorare l’attrattività e la competitività delle imprese italiane sul mercato globale.
Il tavolo di settore rappresenta un’occasione cruciale per delineare un piano d’azione che possa ridare slancio a un settore che ha sempre rappresentato un fiore all’occhiello per l’economia italiana. Resta da vedere quali misure concrete verranno messe in atto per sostenere i negozianti e rilanciare le vendite nel comparto moda.