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Curiosità

Social: è guerra di post tra papà Salis e Osho

Published by
Alessandro Righi

E’ ormai guerra aperta a livello di social network, tra il papà di Ilaria Salis e Osho Palmaroli: botta e risposta su X e Facebook

Nel mondo dei social media, dove ogni parola può diventare virale in pochi secondi, si sta consumando una battaglia fatta di post e repliche tra due figure note del panorama italiano: da una parte Roberto Salis, padre della europarlamentare di Avs, dall’altra Federico Palmaroli, meglio conosciuto come l’Osho romano. Al centro dello scontro, una serie di dichiarazioni che hanno acceso gli animi su piattaforme come X (precedentemente noto come Twitter) e Facebook.

Guerra Social tra Osho e Salis -Ansa- Notizie.com

Tutto ha avuto inizio con un commento di Roberto Salis riguardante la pugile algerina Imane Khelif e la sua vittoria alle Olimpiadi di Parigi 2024 contro l’italiana Angela Carini. Un post che ha rapidamente attirato l’attenzione dell’Osho romano, il quale non ha esitato a rispondere con toni ironici. Da qui è scaturito un vero e proprio scambio di battute che ha messo in luce non solo le divergenze politiche tra i due ma anche un cambio radicale nell’orientamento politico attribuito a Salis.

La difesa di Salis agli attacchi di Osho, arriva su un altro social: Facebook

Secondo Palmaroli, Roberto Salis avrebbe radicalmente cambiato le sue posizioni politiche per allinearsi a quelle della figlia europarlamentare. Attraverso screenshot datati fine 2022 pubblicati su X dal vignettista stesso, viene messa in discussione la coerenza delle prese di posizione passate del padre dell’onorevole. Queste accuse hanno portato alla ribalta vecchie dichiarazioni di Salis che sembrerebbero contraddire il suo attuale orientamento politico.

Roberto Salis -Ansa- Notizie.com

Di fronte agli attacchi ricevuti su X da parte dell’Osho romano, Roberto Salis ha scelto Facebook come campo per la sua difesa. Qui ha ribadito la coerenza delle sue posizioni passate ed evidenziato il suo essere “un elettore di centro destra moderato”, fortemente antifascista ma politicamente distante dalla sinistra. Una presa di posizione chiara che mira a smentire le accuse ricevute riguardanti un presunto cambio radicale d’orientamento.

Questo botta e risposta sui social mette in evidenza quanto sia facile oggi giorno per le discussioni pubbliche trasformarsi in veri e propri campi di battaglia virtuali. La facilità con cui si possono diffondere informazioni – vere o presunte tali – richiede una maggiore responsabilità da parte degli utenti nel valutare ciò che leggono online. Inoltre, questo episodio solleva interrogativi sulla natura del dibattito pubblico nell’era digitale: fino a che punto è possibile mantenere una discussione civile quando ogni parola può essere amplificata fino a diventare uno strumento d’accusa o difesa? Solo il tempo potrà dire se questo confronto porterà a riflessioni più profonde o se rimarrà uno dei tanti scambi effimeri nella vastità del mondo digitale.

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Alessandro Righi