Morbillo, in un anno solo nell’Ue, sono stati segnalati oltre 17mila casi e l’Italia in questa particolare classifica, risulta essere seconda
Il morbillo continua a rappresentare una sfida significativa per la salute pubblica nell’Unione Europea. Secondo l’ultimo report mensile su morbillo e rosolia pubblicato dall’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie), nei dodici mesi compresi tra luglio 2023 e giugno 2024, sono stati registrati oltre 17mila casi di morbillo, con l’Italia che si posiziona al secondo posto per numero di infezioni.
Nell’ultimo mese monitorato, giugno 2024, i casi di morbillo censiti nell’Unione europea sono leggermente diminuiti, attestandosi poco sotto quota duemila. Tuttavia, guardando all’intero anno precedente, emerge un quadro preoccupante con un totale di 17.273 casi segnalati. La Romania detiene il triste primato con ben 13.879 infezioni annue, seguita dall’Italia con 753 casi. Questi numeri confermano l’intensa circolazione del virus dell’morbillo nell’area UE/SEE.
Il report evidenzia anche una situazione subottimale riguardante la copertura vaccinale contro il morbillo in molti Paesi dell’UE/SEE. Nonostante si raccomandi una copertura del 95% per due dosi di vaccino al fine di eliminare la malattia, solo tre Paesi – Ungheria, Malta e Portogallo – hanno raggiunto questo obiettivo nel 2022 secondo le ultime stime OMS-UNICEF sulle coperture nazionali.
Tra i contagiati dell’ultimo anno da cui è noto lo stato vaccinale (15.113 casi), l’87,2% non era vaccinato; solo l’8,1% aveva ricevuto una dose e il 4,4% due dosi o più. Queste statistiche sottolineano l’importanza cruciale dei programmi di immunizzazione di routine per i bambini e della necessità di colmare i gap immunitari negli adolescenti e negli adulti che hanno perso opportunità vaccinali passate. L’identikit dei pazienti degli ultimi dodici mesi mostra che quasi metà dei contagiati (45,3%) sono bambini sotto i cinque anni d’età; questa fascia d’età è particolarmente vulnerabile alle complicazioni del morbillo che possono essere gravi ed evitabili attraverso la vaccinazione.
La persistenza del morbillo come problema sanitario evidenzia lacune critiche nelle strategie preventive adottate finora da alcuni Stati membri dell’UE/SEE. L’Ecdc esorta a miglioramenti sostanziali nei programmi nazionali di immunizzazione affinché si possa aspirare all’eradicazione della malattia nel continente europeo. Mentre alcuni Paesi dimostrano progressivi miglioramenti nella gestione del morbillo attraverso campagne efficaci di immunizzazione della popolazione infantile ed adulta mancante delle necessarie dosi vaccinali che preventive; altri devono intensificare gli sforzi per raggiungere gli obiettivi prefissati a livello internazionale sulla copertura vaccinale contro questa malattia altamente contagiosa ma evitabile.